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      Ma di questo soggetto non più, che forma una gran parte delle mie ricerche di Elettrometria, e che svilupperò ne’ miei Saggi. Ritornando ora al nostro primario scopo, ch’era di determinare con tal genere di prove un grado invariabile di elettricità, e di farlo coincidere con un dato grado del quadrante elettrometro che diventi perciò fondamentale, non sarà inutile ch’io vi descriva con qualche maggior dettaglio la mia maniera di fare la sperienza, acciò seguendola voi, ed altri, ottenghiate precisamente i medesimi risultati.
      Avendo dunque ridotto come ho detto di sopra il piattello pendente dalla bilancia alla distanza di 2 pollici dal suo compagno che comunica col suolo, o da un altro piano deferente, con porre tutta la cura perchè sia ben esatta tale distanza, e quello rimanga perfettamente parallelo a questo; e ridotta pure avendo in equilibrio la bilancia, sicchè resti, come suol dirsi, in giudice; ne carico l’altra coppa di 12 grani; e perchè non trabocchi, la sorreggo opportunamente. Allora con una boccia di Leyden carica più che mediocremente comincio a dare una scintilla al piattello; ed ecco che questo tira la bilancia, e vincendo il peso di 12 grani la fa traboccare dalla sua parte. Ripeto di tratto in tratto la prova, e sto attendendo, che la carica della boccia, la quale va mano mano indebolendosi, arrivi finalmente a un segno, che l’attrazione elettrica del piattello toccato dall’uncino di detta boccia non sia più da tanto da far traboccare la bilancia, ma appena la inclini un poco.


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Collezione dell'opere del cavaliere conte Alessandro Volta patrizio comasco
Tomo Primo - parte seconda
di Alessandro Volta
Editore Romei Firenze
1858 pagine 382

   





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