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      Aspettate ad abbassarlo, che sia spenta la fiamma, e il fumo pur anche svanito: allora voi potrete trasportarlo senza perdita; poichè l’aria rimane isolante; non già prima quando la fiamma rendendola deferente, abilita lo strato inferiore, che non è elettrico, o lo è molto ad involare l’elettricità al conduttore, non altrimenti che abilitava lo strato superiore a comunicargli la sua più forte. Ecco pertanto come il poter della fiamma di spandere e dissipare nell’aria l’elettricità, è eguale a quello di raccogliernela, e si spiega coi medesimi principi, e segue la medesima legge, cioè che il forte riscaldamento, e la circolazione dell’aria attorno alla fiamma riducono ben tosto quest’ultima, in un col conduttore che la porta, all’equilibrio di elettricità con quell’aria medesima, e quindi ad 1 grado, là dove l’elettricità dell’aria è 1 grado, a 2 a 3 dove l’aria ne possiede altrettanti, e finalmente a zero, o lì presso dove è nulla o quasi nulla ancor nell’aria.
      Il tempo non mai lungo, anzi per lo più brevissimo, che, come ho fatto vedere, è richiesto a produrre cotal equilibrio di elettricità fra il conduttore inalzato, e lo strato d’aria, a cui giunge il vivo calore della fiamma, non è già il medesimo, qualunque sia questa fiamma, cioè picciola e debole, oppure vivida e voluminosa. Egli è troppo facile il comprendere, che una fiamma più grande e più viva, in ragione che eccita una corrente d’aria più ampia e più rapida, giungerà più presto a compiere ciò che deve, vi arriverà es. gr. in 3 secondi, in luogo di 6 o 8 che v’impiega una piccola fiamma e assai languida.


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Collezione dell'opere del cavaliere conte Alessandro Volta patrizio comasco
Tomo Primo - parte seconda
di Alessandro Volta
Editore Romei Firenze
1858 pagine 382