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      Così anche un pezzo di zolfo, un bastone di ceralacca ec, eccitati collo stropicciamento o in altra guisa, si mostrano tuttavia elettrici, comunque a un debole grado, dopo lunghissimo riposo, dopo che furon lasciati parecchi giorni involti in carta, od anche in fogliette metalliche. Queste sperienze son tanto note, che mi basta indicarle. Note sono parimente, e più celebri e belle le altre delle calze e nastri di seta, i quali elettrizzati, ed applicati in piano ad una lastra di vetro, ad un tavolino, al muro, ad una lamina metallica, non vi depongono tutta l’elettricità e durano a starvi aderenti, se non de’ giorni, delle ore molte o poche, secondo che l’aria della stanza, ed essi corpi sono più o meno asciutti. Quello per avventura tra i corpi coibenti, che conserva men lungamente l’elettricità impressagli, si è il vetro, e certi vetri singolarmente, non durandovi d’ordinario, cioè se l’aria non è asciuttissima, l’impressa virtù, che pochi minuti: parlo del vetro nudo, non dell’armato per l’esperienza di Leyden, che è altra cosa. Ad ogni modo anche il vetro soffre, come si vede, un notabilissimo ritardo a spogliarsi dell’elettricità, in paragone dei conduttori, che tutta quanta se la lasciano involare, e all’istante, dal contatto di altri conduttori comunicanti col suolo.
      Or venendo all’aria, che tra i coibenti pure si annovera, dessa non si mostra nè così tenace dell’elettricità concepita, come il solfo e le resine, nè così poco come il vetro: la ritiene però delle ore35, a l’un dipresso quanto le sete; e la riterrebbe assai più, se si trovasse del tutto pura, e secca a dovere, onde poter dirsi un coibente perfetto: al che pure si ricerca nella medesima una conveniente densità. Altronde lo stato suo fluido, che le permette di contrarre anche internamente l’elettricità, d’imbeversene in tutta la massa (a differenza dei coibenti solidi, ne’ quali alla sola superficie può l’elettricità affiggersi), la rende per egual modo più atta a versarla fuori e a spogliarsene; molto più poi ove la forza di essa elettricità, e la presenza di una punta giungano ad eccitare in seno a codest’aria quel venticello elettrico, di cui in questa lettera ho fatto parola.


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Collezione dell'opere del cavaliere conte Alessandro Volta patrizio comasco
Tomo Primo - parte seconda
di Alessandro Volta
Editore Romei Firenze
1858 pagine 382

   





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