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      Se così è; se basta questo fluido elettrico, cui si lascia addietro l’acqua passando a combinarsi col ferro o col rame, se basta, dico, non che a risarcire la perdita della dose naturale, che fa detto apparato per parte dell’altr’acqua che s’alza in vapori, ma a portarvi ben anco un dipiù; non fa dunque bisogno di fabbricare nuovo fluido elettrico: confesso però, che ho qualche pena a concepire, che a tanto basti, quando veggo che pochi grani d’acqua combinandosi col ferro, e più pochi ancora col rame, tutto l’apparato, che è pure voluminoso, contrae un’elettricità positiva di molti gradi. Questo fa, che neppure di questa mia spiegazione io sia pienamente contento.
      Checchè ne sia della spiegazione, egli è certo, che questo fenomeno singolare dell’elettricità positiva prodotta coll’infonder acqua sul ferro o rame roventi, tiene alla natura medesima di questi metalli calcinabili dall’acqua, cioè all’alterazione che ne soffrono essi, ed a ciò che soffre l’acqua medesima incorporandovisi in parte; non già all’evaporazione come tale: la quale evaporazione, in tutti gli altri casi in cui non accade veruna sostanziale alterazione al corpo che tocca l’acqua e la manda in vapori, in cui quest’acqua appunto non fa altro che svaporare, non produce mai altra elettricità nel recipiente che la negativa, come ho trovato costantemente, ed ha riconosciuto l’istesso Sig. de Saussure, il quale dopo aver riferite per esteso le numerose sue sperienze sopra tal soggetto „Che conchiudere (egli dice) da tutti questi fatti per rapporto all’Elettricità? Niente ancora di decisivo; la questione non è sufficientemente rischiarata.


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Collezione dell'opere del cavaliere conte Alessandro Volta patrizio comasco
Tomo Primo - parte seconda
di Alessandro Volta
Editore Romei Firenze
1858 pagine 382

   





Sig Saussure Elettricità