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      Tuttociò mi pare ben provato. Or chi sa, che la ridondanza di fluido elettrico che risulta dalla trasmutazione dei vapori elastici in vescicolari, non sia una delle principali cagioni di cotal conformazione singolare? E non potrebbe questo fluido sovrabbondante concorrere ad accrescere la leggierezza specifica delle vescichette, gonfiandole, estendendone la pellicola? Non potrebbe il medesimo costituire in gran parte, se non in tutto, quel fluido sottile di cui son piene tali vescichette, o quell’atmosfera onde ciascuna va involta come da un velo47? Cosa sappiamo noi delle sue affinità e adesioni ai corpi estremamente piccoli? La sua grande fluidità, ed espansibilità già non osterebbero che potesse attaccarvisi, e rimaner aderente; come non ostano all’acqua e all’aria di rivestire di una pellicola e di un velo diversi corpi. Se si riflette ai fenomeni dei tubi capillari, agli aghi d’acciajo ec. che galleggiano sull’acqua, mercè di una lamina d’aria che sta loro aderente; a dei pezzi di pietra, di metallo e d’altri corpi, che tuffati nell’acqua medesima si mostrano tutti tempestati di bolle d’aria a guisa di perle; se si considera che una goccia d’acqua o d’altro liquore, una bolla d’aria, non obbediscono tanto alle leggi idrostatiche e pneumatiche, quanto ad altre leggi, e ad altre forze contrassegnate col nome di forze mutue, attrazioni, affinità; si concepirà facilmente, che anche il fluido elettrico ridotto del pari a piccole molecole, e ad aggirarsi intorno a corpi estremamente piccoli, quali sono le nostre vescichette, può per avventura comportarsi diversamente da quando trovasi in istato d’aggregazione, e opera sopra masse più grandi; può modificare que’ corpicciuoli, e venirne egli medesimo modificato, in maniera di produrre tutt’altri effetti che quelli conosciuti dell’elettricità, obbedendo meno alle leggi di questa, che alle forze mutue, il cui impero è sì grande ne’ minimi corpi.


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Collezione dell'opere del cavaliere conte Alessandro Volta patrizio comasco
Tomo Primo - parte seconda
di Alessandro Volta
Editore Romei Firenze
1858 pagine 382