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      Fu, come dissi, in occasione del mio ultimo viaggio a Ginevra, che feci un gran numero di queste sperienze. Passando per la montagna detta Sempione nel Vallese, e per tutto il corso della Diveria, che resta dalla parte d’Italia, non perdei alcuno degl’incontri favorevoli: tutte le volte, che mi si offriva una caduta d’acqua, grande o piccola che fosse (e sì che sono frequenti), io mi presentava ad essa l’elettroscopio alla mano, armato della sua verga metallica, e se occorreva, anche fornito del zolfanello acceso; mi ci presentava quando in faccia, quando da un lato e in distanza più o men grande, talvolta anche, or per necessità, ed ora a bella posta, di quà dal torrente che correva in fondo della valle, sebben la cascata si facesse di là sul dorso della montagna opposta. Or basti il dire, ch’io ottenni quasi sempre dei segni di elettricità negativa: ne ottenni anche allora che la massa d’acqua cadente non era molto considerabile, allorchè non era che un ruscello, il quale rompendosi trai sassi nel cader d’alto, spruzzava delle goccioline, e s’involgeva in un velo di nebbia: ne ottenni dove non era più che un canaletto d’acqua grosso come un dito; di maniera che io non dubito punto, che non si possano avere de’ segni elettrici anco dai getti artificiali d’acqua, da quelle fontane saglienti, che ornano i nostri giardini, ogni volta che esse siano tali da spandere intorno simile nebbia, e pioggia finissima.
      Per ciò che è delle cadute d’acqua, che restano sotto a’ piedi, di que’ fondi in cui fan gorgo le onde spumanti dei torrenti, io non ho avuto alcun segno di elettricità fuori de’ casi in cui il corpo d’acqua era assai grosso, e lo spumeggiare e il ribollire così forte, che gli zampilli che n’escivano dai fiotti formavano quella pioggia minutissima già descritta, e che in un colla spruzzaglia s’alzava una specie di fumo o nebbia fino al di sopra dell’elettroscopio, ch’io allor presentava allato di tal colonna nebulosa, tenendolo alcun poco inclinato51.


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Collezione dell'opere del cavaliere conte Alessandro Volta patrizio comasco
Tomo Primo - parte seconda
di Alessandro Volta
Editore Romei Firenze
1858 pagine 382

   





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