Avendo essi introdotta dell’aria eccessivamente fredda in una camera calda e molto vaporosa in cui si trovavano, la si vide in pochi istanti ripiena di cotali stellette, o piccoli fiocchi di neve, che cadevano sui loro abiti e sul suolo.
      Questo spettacolo era assai bello; ma sarebbe stato molto più dilettevole e grazioso, se si fossero trovati in quella camera sospesi due gran piatti elettrizzati l’uno in più, l’altro in meno, il vedere que’ fiocchetti ballare e saltellare, fare la così detta danse des pantins, e rappresentare al naturale ciò che avviene, com’io suppongo, in seno ai temporali ove si forma la grandine. Io sono persuaso, e punto non ne dubito, che se si fosse sostenuta lungo tempo in un coll’elettricità cotal danza, e si fossero forniti vapori abbastanza per mantenere nella stanza una grande umidità, potuto avrebbero quei fiocchetti coprirsi di qualche lamina di ghiaccio, e prendere la forma e consistenza di una grandine almeno sbozzata, di quella che chiamasi in Francese gresil. Meriterebbe certamente di essere ripetuta una tale sperienza sotto questo punto di vista; ma non so se alcuno vorrebbe portarsi espressamente per tal oggetto
     
      ...... „oltr’Elba e Spree.
      Fin sotto l’orsa algente
      Tra barbarica gente:
      ..............
      Presso l’artico speco
      Fra le bistonie nevi
      Dov’è perpetua sera.
     
      I fiocchi di neve che si formano alla medesima maniera nella regione delle nubi, voglio dire per un freddo eccessivo che assale i vapori vescicolari, di cui sono esse nubi composte, debbono risultare tanto più grandi e folti, quanto detti vapori vi si trovano più affollati, e la nube o nebbia, che in fondo è la stessa cosa, più densa e serrata; al contrario più rari e sottili, in ragione che tai vapori vi nuotano più alla larga.