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      Non per questo però dobbiam conchiudere con troppa fretta, che una lista di cartone, di cuojo, d’avorio, una funicella di canape, una verghetta di legno ec. di doppia, e di tripla lunghezza, ci mettano appunto un tempo doppio e triplo a sottrarre e disperdere col lor toccamento l’elettricità, di cui sta carico un conduttore, od una boccia di Leyden: l’esperienza, che sola può decidere anche quì, come in tante altre cose, mi ha fatto vedere che non ha luogo tal giusta proporzione; cioè che la lunghezza del tempo resta indietro dal calcolo, non però moltissimo. Così se una striscia di cuojo e. g. lunga un piede porti via la carica di una boccetta di Leyden, a segno di farla cadere da 25 gradi del quadrante elettrometro a 5 gradi, in tempo di 30 secondi; un’altra simile striscia lunga il doppio, cioè due piedi, impiegherà a fare lo stesso, non già il doppio di tempo, che sarebbe un minuto primo, ma notabilmente meno, cioè da 45 in 50 secondi solamente.
      Molte sperienze in vero si richiederebbero, e fatte colla maggiore circospezione e accuratezza, per determinare di quanto precisamente cresca il tempo che vi vuole, acciò una data quantità, e forza di elettricità venga rapita ad un conduttore, o boccia, mediante il tenervi applicata l’estremità di un dato cattivo conduttore, che tiensi per l’altra estremità in mano; per determinare, dico, di quanto precisamente cresca il tempo all’uopo richiesto, secondochè, tutte le altre cose pari, codesto imperfetto conduttore si tiene più lungo: e siccome i resultati verosimilmente varierebbero per le differenti specie di essi imperfetti conduttori, quali sono i crini e le penne (sebbene questi più alla classe de’ coibenti, che a quella dei deferenti appartengano), ogni fatta di pietre, tranne le preziose (che trovansi anch’esse per lo più veri coibenti), tutti i legni, gli ossi, i cuoj e la carta, e i fili di lino, di canape, di cotone e l’acqua indurata in ghiaccio, e infine, eccetto solo i metalli, tutti corpi che non sono molto inzuppati d’umido; siccome, dico, per ciascuno di questi imperfetti deferenti varierebbero probabilmente i risultati riguardo alla proporzione, onde colla respettiva lunghezza cresce il ritardo portato alla trasmissione dell’elettricità; così richiederebbesi niente meno che una serie di sperienze per ciascheduno.


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Collezione dell'opere del cavaliere conte Alessandro Volta patrizio comasco
Tomo Primo - parte seconda
di Alessandro Volta
Editore Romei Firenze
1858 pagine 382

   





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