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      Lo spirito d’analisi che chiaro apparisce nel suo modo di vedere i fenomeni, e nella ricerca di nuovi fatti; la più scrupolosa esattezza che gli misura e gli paragona diretta da un vasto ingegno che in un colpo d’occhio comprende tutte le loro relazioni, per quanto grandiose e recondite: la rara unione di un genio inventore e di una diligenza che non è spaventata dai più minuti particolari; quella serenità di mente che non si lascia sorprendere dalle anomalie, nemmeno quando sembrano favorire l’ingrandimento della scienza, e renderla più brillante: quell’ingenuità colla quale confessa i suoi sbagli ed espone la traccia delle sue scoperte: sono pregi unici, ma nel tempo stesso caratteristici del Volta, che inoltre ha il merito d’aver misurata al primo sguardo tutta la carriera che gli restava da percorrere fin dal momento che Egli vi pose il piede, e nella quale poi ha occupato sì gran campo, da lasciare, in confronto delle sue scoperte, scarse speranze a chi di questo ramo di Fisica si occupasse dopo di lui.
      Era infatti per opera del Volta l’elettricità giunta presso a poco a quell’apice di perfezione di cui esser poteva capace relativamente allo stato delle cognizioni d’allora, e questa scienza rimasta forse sarebbe alcun tempo stazionaria, se il caso non richiamava l’attenzione de’ Fisici verso una classe di fenomeni per la massima parte fin allora inosservati, e che inerti d’altronde ed infecondi sarebbero restati, se veduti si fossero prima che il Volta portasse tanta luce nell’elettriche teorie, e tanta esattezza nell’eseguire gli esperimenti di questo genere.


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Collezione dell'opere del cavaliere conte Alessandro Volta patrizio comasco
Tomo Secondo - parte prima
di Alessandro Volta
Editore Romei Firenze
1858 pagine 193

   





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