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      Che anzi dopo ciò serve a stabilire che i conduttori, comunque dissimili, sono atti a promovere i fenomeni che il Galvani attribuiva allo sbilancio di elettricità fra’ nervi ed i muscoli, mentre questi, ripetiamolo pure di nuovo, non servono che a trasmettere lo stesso fluido, lochè eccita probabilmente le contrazioni, in quanto che la minor conducibilità delle parti animali offre un passaggio men franco alla elettrica corrente. In tal caso dunque i fenomeni in questione riguardar si dovrebbero come promossi dai corpi conduttori dissimili che eccitano l’elettricità, allorchè si pongono in contatto, e che la trasmettono per un corpo men conduttore, pel quale essa passa e ristabilisce l’equilibrio fra i due corpi eccitatori. Le contrazioni pertanto sono più facilmente operate quanto maggiore è la sensibilità elettrica delle parti animali poste nel circolo, le quali in tal caso non farebbero che l’ufizio di Elettrometro; talchè, come ognun vede, i due Campioni di questo nuovo ramo di fisica riguardavano il fenomeno in un modo affatto opposto.
      Ridotta la condizione degli eccitatori alla loro differenza di natura o di stato, le teorie del celebre Fisico di Pavia non solo acquistarono una generalità maggiore, ma si consolidarono sempre più: che anzi quelle forze stesse che in avanti le avrebbero fatte crollare, servirono per dar loro nuovo fregio e consistenza. Tali furono gli esperimenti del Dottor Valli, che ottenne i moti convulsi nelle rane toccando fra loro alcune parti dell’animale senza intervento di eccitatori, dal qual’esperimento, che sembrava ristringere di nuovo il potere elettrico nelle membra animali, il Volta ripetendolo, e meglio osservandolo, rilevò anzi in modo inconcusso, che l’essenziale condizione era che le parti in contatto fossero, e di natura dissimile, e di più, tinte con un corpo estraneo sicchè necessario sempre si trovava il contatto di tre sostanze differenti: fatto non meno luminoso del precedente, e che attribuendo sempre l’eccitamento ai corpi dissimili, n’estende la facoltà non solo ai conduttori ma anco ai semicoibenti.


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Collezione dell'opere del cavaliere conte Alessandro Volta patrizio comasco
Tomo Secondo - parte prima
di Alessandro Volta
Editore Romei Firenze
1858 pagine 193

   





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