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      Tutti i corpi conduttori differenti perfetti o imperfetti atti son dunque ad eccitar la corrente, ogni volta che vengano in contatto, talchè questa ottener si può non tanto fra due metalli ed un corpo umido, quanto fra due corpi umidi ed un metallo; e finalmente, sebbene con minor’energia, fra tre corpi umidi dissimili. Ecco come il variare ingegnosamente gli esperimenti, il discutere con severità quali siano le condizioni essenziali, e quali le indifferenti al fenomeno, il coordinare i fatti a seconda della loro natural connessione, il ridurli a quel linguaggio che resulta dal loro complesso, il separare le illusioni dai fatti, le false prevenzioni dalle conseguenze legittime e genuine, condusse il nostro celebre Fisico a stabilire principii solidi, a trionfare di tutte le opposizioni, ed a far servir di base al suo edifizio quei materiali stessi che se gli lanciavano contro per abbatterlo.
      Fin quì non si era dubitato che all’elettricità fossero dovuti questi fenomeni, e il disparere fra le due parti verteva solo sulla causa che la sviluppa. A che altro infatti, se non all’elettricità, attribuir si dovevano, quando l’istesse contrazioni si ottengono egualmente dai contatti delle dissimili armature, e dall’elettricità artificiale? Quando le due sensazioni del gusto si trovarono dal Volta identiche con quelle che sulla lingua si occasionavano dalla elettricità positiva, e negativa della Macchina? Quando le trasmissioni della corrente eccitata in questi contatti seguivano la stessa legge di quelle dell’ordinaria elettricità?


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Collezione dell'opere del cavaliere conte Alessandro Volta patrizio comasco
Tomo Secondo - parte prima
di Alessandro Volta
Editore Romei Firenze
1858 pagine 193

   





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