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      §. 5. Quindi a misura, che col venir meno della vis vitae illanguidisce l’accennata potenza elettrica, sia riguardo l’azione, per cui il fluido elettrico si và sbilanciando nelle opposte parti, tra il nervo cioè e il muscolo, o tra l’interiore e l’esteriore di questo, come s’è detto, sia riguardo la forza onde viene esso fluido sollecitato all’equilibrio, ecco, che cominciano, se non a intercettare assolutamente tal passaggio, a ritardarlo di troppo molti corpi anche non assolutamente coibenti, in ragione cioè che sono men buoni conduttori. Il pavimento della stanza, le muraglie, i tavolini di marmo, o di legno asciutti, i tappeti ec. sono assai poco deferenti; e però anche i primi, che entrando a far parte dell’arco conduttore o circuito, non servono più bene alla scarica, la trattengon o ritardan così, che non han più luogo le convulsioni nell’animale preparato, che accadevano prima, quand’erano cioè nel miglior vigore le di lui forze vitali. Poco dopo, scemate maggiormente coteste forze, non serve più neppure una catena di persone che si dien mano, ed è inutile di tentare l’esperienza in questo modo; indi ne anche una persona sola, che faccia officio di arco conduttore, è a proposito: appresso neppure l’acqua: e da ultimo neppure molti pezzi di metallo concatenati, riuscendo soltanto l’esperienza con un arco conduttore metallico di un pezzo solo, o di due al più; ai quali se frappongasi checchesia altro anche picciolissimo in grossezza es. gr. una sottil carta, tanto basta per impedire la libera e pronta trasfusione del fluido elettrico, quale è richiesta a far nascere la contrazione de’ muscoli.


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Collezione dell'opere del cavaliere conte Alessandro Volta patrizio comasco
Tomo Secondo - parte prima
di Alessandro Volta
Editore Romei Firenze
1858 pagine 193