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      E quì si presentava ai nostri Fisiologi, e ne avvalorava le congetture, il riflettere come infatti la Natura se ne serve ne’ sopramentovati animali elettrici, cioè la Torpedine, l’Anguilla tremante ec. In questi fa ella sfoggio, in certa maniera, ed è molto prodiga, armandoli di una potenza elettrica, che ridonda e scoppia anche al di fuori a lor talento, quando cioè piace a tali animali di produrre la scossa in chi s’avviene a stuzzicarli, o a toccarli sia immediatamente sia per mezzo di buoni conduttori dell’elettricità; in tutti gli altri animali si contiene più economa la Natura, e si ristringe agli usi interni, cioè alle funzioni animali e vitali: dir si potrebbe, che a que’ primi ha concesse armi e batterie, onde combattere e atterrar nemici, e conquistar prede (come infatti se ne servono di tal poderosa elettricità non solo a difesa, ma a procacciarsi un pasto de’ pesci così tramortiti dal colpo elettrico); e che agli altri animali tutti non ha dato di elettricità, ossia di forza e abilità di smovere e vibrare l’innato fluido elettrico, se non quanto è opportuno, e basta al governo de’ moti e delle funzioni proprie; insomma all’economia animale interna. Così dunque presumevano, che fosse universale a tutti gli animali una naturale innata elettricità, cioè il potere di sbilanciare al di dentro, se non al di fuori, il fluido elettrico proprio degli organi, e vibrarlo da parte a parte degli organi medesimi, non già ristretta tal facoltà ad alcuni pesci singolari, ed anche in questi limitata all’unico oggetto di scuotere e tramortire chi s’imbatte in loro.


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Collezione dell'opere del cavaliere conte Alessandro Volta patrizio comasco
Tomo Secondo - parte prima
di Alessandro Volta
Editore Romei Firenze
1858 pagine 193

   





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