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      §. 59. Non si concepisce troppo neppure come si smuova detto fluido elettrico da un luogo all’altro così vicino dell’istesso nervo, per la sola applicazione di quelle armature, e comunicazione esterna delle medesime, e perchè richiedansi tali armature dissimili; ma questo è un fatto che provasi con esperienze dirette, e intorno a cui ci tratterremo altrove di proposito.
      §. 60. Diciam quì intanto, che non fa ne anche bisogno di due armature messe appostatamente al nervo, potendo bastare una sola, es. gr. di laminetta di stagno; purchè vengasi questa a toccare in sul confine con un capo dell’arco conduttore, es. gr. con un filo d’ottone o con altro metallo diverso da quello di essa armatura, come una moneta d’oro o d’argento, un cucchiajo ec. vengasi, dico, a toccare sul confine, in guisa cioè che tal metallo, od arco conduttore tocchi a un tempo il lembo, ossia parte dell’armatura, e alcuni punti del nervo nudo; il che poi viene ad essere un equivalente delle due armature dissimili già dette (§. preced.), e prossime l’una all’altra. Il Sig. Galvani ha pur notata questa circostanza dell’eccitarsi più facilmente le convulsioni se tocchisi col filo metallico il lembo dell’armatura, e insieme alcuni punti della parte nuda; ma ne ha recata tutt’altra ragione. Quella però, che noi diamo quì riportando tutto al giuoco non anco ben inteso delle armature dissimili, ma stabilito, quanto al fatto, con ogni genere di prove, è la sola coerente a tante altre sperienze di questo genere, come meglio mostrerassi in seguito: con essa una folla di fenomeni ed eventi che sembrano capricciosi, tante apparenti anomalie rientrano nell’ordine; cioè riduconsi facilmente a certe leggi.


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Collezione dell'opere del cavaliere conte Alessandro Volta patrizio comasco
Tomo Secondo - parte prima
di Alessandro Volta
Editore Romei Firenze
1858 pagine 193

   





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