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      Mi restano molte cose ancora a dirle concernenti la sua bella Dissertazione latina, ed altre mie sperienze ed osservazioni; ma ciò sarà in una o più altre lettere.
      Sono intanto ec.
     
     
      NUOVA MEMORIASULL’ELETTRICITÀ ANIMALE
      DIVISA IN TRE LETTEREDIRETTE AL SIGNOR
      ABATE ANTON MARIA VASSALLIPROFESSORE DI FISICA NELLA R. UNIVERSITÀ DI TURINO.
     
     
      LETTERA PRIMA46
      Che pensa Ella della pretesa Elettricità Animale? Per me sono convinto da un pezzo, che tutta l’azione procede originariamente dai metalli combacianti un corpo umido qualunque, o l’acqua stessa; in virtù del quale combaciamento viene spinto avanti il fluido elettrico in esso corpo umido od acqueo dai metalli medesimi, da quale più, da quale meno (più di tutti dal zinco, meno quasi di tutti dall’argento); onde indotta una comunicazione non interrotta di acconci conduttori è tratto esso fluido in un continuo giro. Se di questo circolo conduttore pertanto, ed in qualunque sua parte, facciano anello di comunicazione i nervi crurali della rana tagliata in guisa, che per questi soli debba passare ristretta tutta o quasi tutta la corrente elettrica, o qualsisia altro nervo inserviente al moto di qualche arto, e di qualsisia altro animale, nel tempo e fino a tantochè mantengono tali nervi un resto di vitalità; ecco che i muscoli e i membri obbedienti a tali nervi si convellono, tostochè compiendosi il circolo dei conduttori si dà luogo a tal corrente elettrica, e tutte le volte che interrotto a bella posta si compie di nuovo esso circolo. Se in vece dei nervi inservienti al moto trovansi nel circolo quelli dell’apice o bordi della lingua inservienti al gusto, oppur quelli inservienti alla visione, si eccita la sensazione corrispondente di sapore o di luce; e queste sensazioni, e questi moti tanto più vigorosi, quanto i due metalli impiegati son più distanti fra di loro nell’ordine che vengono quì appresso nominali: zinco, foglio stagnato, stagno comune in lastra, piombo, ferro, ottone e bronzi di di varia qualità, rame, platina, oro, argento, mercurio e piombaggine: ai quali debbono aggiungersi per ultimo alcuni carboni di legna, quelli cioè che riescono deferenti quasi al pari dei metalli; giacchè gli altri o non servono, o male.


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Collezione dell'opere del cavaliere conte Alessandro Volta patrizio comasco
Tomo Secondo - parte prima
di Alessandro Volta
Editore Romei Firenze
1858 pagine 193

   





Dissertazione Elettricità Animale