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      O perchè se trovasi il fluido elettrico sbilanciato negli organi dell’animale; in guisa che sovrabbondi nelle parti superiori del capo rispetto alle inferiori, o viceversa, se trovasi accumulato ne’ nervi, o nell’intorno de’ muscoli, in cui s’impiantano i nervi rispetto all’esterno de’ muscoli medesimi, come ha preteso Galvani, o all’opposto come certe mie sperienze parvero dimostrare; perchè, dico, se in alcuna di queste, o in altra immaginabile maniera trovasi il fluido elettrico sbilanciato nel corpo dell’animale e. g. in una rana preparata, le di cui gambe posteriori posano in un bicchiere d’acqua, e il tronco colla spinal midolla in un’altro, e se questo pretende la ragione, per cui indotta la comunicazione da un bicchiere all’altro con un arco metallico, si scuotono quelle gambe percosse dall’impeto, che fa il fluido portandosi istantaneamente all’equilibrio; perchè domando, non succedono gli stessi moti, perchè rimane la rana perfettamente quieta, ove si adoperi per arco conduttore, invece de’ metalli, qualche altro buon deferente, una corda, un legno, un cartone od altri corpi, non che umidi, bagnati e grondanti d’acqua, o due dita della mano, o neppure intingendo ambe le mani intere, una per ciascun bicchiero? Non mi venghiate a dire, che siano questi non abbastanza buoni conduttori; poichè io vi risponderò, che lo sono anche più del bisogno, come mostrano le sperienze riferite già nella lettera precedente ed altre, in cui due. tre, quattro persone, e fino 15, 20, e delle liste di panno, di cuojo, di cartone, ec. bagnate, e rami d’alberi verdi, e lunghi tratti di pavimento umido, non impediscono entrando nel circolo, che la rana preparata venga scossa, che la punta della lingua senta il sapore, il fondo dell’occhio sia colpito da momentaneo chiarore, sol che una parte qualunque di tal circolo, vicina o lontana da essa rana, da essa lingua, da esso occhio, formisi da due metalli diversi, singolarmente argento e zinco, comunicanti fra di loro, o per immediato contatto, o per altri intermedj metalli.


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Collezione dell'opere del cavaliere conte Alessandro Volta patrizio comasco
Tomo Secondo - parte prima
di Alessandro Volta
Editore Romei Firenze
1858 pagine 193

   





Galvani