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      Modena 1794), di cui ebbi occasione di parlare nelle note alla 2.ª delle lettere, che vi scrissi nella primavera dell’anno scorso; la qual maniera consiste nel fare che i nervi pendenti, o il pezzetto di spina attaccato, vadano a toccare le coscie.
      Queste, e simili sperienze, ove non interviene alcun conduttore metallico, ossia di quelli che io chiamato avea eccitatori o motori; ove una parte dell’animale medesimo fa tutto l’arco conduttore, o, se non lo fa tutto, il resto per compire il circolo è fatto da altri deferenti umidi; tali sperienze gridano i Galvaniani, sono decisive, perentorie: quì l’elettricità non può ripetersi che dagli organi animali, ne’ quali cioè trovisi il fluido elettrico in istato di carica o di disequilibrio, sbilanciato, come pare tra i nervi e i muscoli, in cui quelli s’impiantano, o tra l’interno e l’esterno de’ muscoli medesimi, come ebbe per più probabile l’istesso Galvani. E voi, che ne dite, Amico? la date così subito loro vinta? O restate ancora perplesso per le tante altre sperienze da me prodotte, nelle quali è pur manifesto, che l’elettricità è meramente artifiziale, che il fluido elettrico è mosso da causa estrinseca, per un’azione cioè che risulta dal combaciamento di conduttori dissimili? Oppure per fare la pace, e conciliare le une colle altre sperienze, adottate Voi ambedue i principj, e tenete (come opinai anch’io una volta, ma per poco tempo58), che quando l’uno e quando l’altro sia la causa delle convulsioni eccitate? Può infatti credersi, che i metalli di specie diversa abbiano realmente nel combaciamento loro co’ conduttori umidi la virtù di movere il fluido elettrico; e che ad una tale azione, alla corrente elettrica quindi eccitata, troppo debole per potersi manifestare co’ segni de’ comuni elettrometri, ma pure più che sufficiente ad irritare i muscoli volontarj, o piuttosto i respettivi nervi, ed altri molto sensibili, per cui passi raccolta; a siffatta corrente abbastanza attiva si risentano le rane, anche preparate da lungo tempo e già molto debilitate, anche le non intieramente preparate, anche senza averne denudati i nervi, e fino i semplici muscoli staccati di esse, o di qualunque animale; e così pure si risentano i nervi del gusto, della visione ec., come ho scoperto: può credersi così, anzi non può credersi altrimenti in tante e tante sperienze, nelle quali con questo mezzo solamente de’ metalli diversi ottener si possono gli accennati effetti; e può credersi nell’istesso tempo, o sospettarsi almeno, che anche talvolta proceda il moto del fluido elettrico da una vera carica o sbilancio negli organi animali, come presumono i Galvaniani; quando p. es. si eccitano le convulsioni o con un sol pezzo di metallo, o con due, ma della stessa specie, e fino senza alcun metallo, con un arco cioè di soli conduttori umidi, ossia di 2.ª classe, come le novelle sperienze ci mostrano, che pur succede talvolta.


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Collezione dell'opere del cavaliere conte Alessandro Volta patrizio comasco
Tomo Secondo - parte prima
di Alessandro Volta
Editore Romei Firenze
1858 pagine 193

   





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