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      Valli. In difetto giova intridere a bella posta quella parte della gamba, de’ nervi o del tronco, ove ha da succedere in appresso il combaciamento, ossia mutuo contatta, con scialiva (come ha notato l’anzidetto Autore), con acqua salata61, con orina, con muco, con diversi succhi vegetabili ec., meglio con sapone stemperato in poca acqua, e assai meglio ancora con liquori acidi od alcalini concentrati: come ho trovato io nel moltiplicare e variare in mille modi codeste sperienze; e come vi sarà facile di verificare.
      2. Che il contatto de’ nudi nervi ischiatici, o de’ nudi muscoli del tronco si faccia, non da qualsisia parte della gamba, ma dal tendine in cui termina il muscolo grosso di essa gamba, ossia il gastrocnemio; il qual tendine o ligamento passando sopra l’articolazione del piede si prolunga fino alle estreme dita e salta all’occhio pel suo colore bianco e di un lucido argenteo o piuttosto di perla.
      È cosa veramente curiosa il vedere come adducendo al contatto dei muscoli dorsali, anche intrisi di sangue, o di altro umore viscido o salino, i muscoli delle coscie, niente succede; e niente pure facendo a quelli combaciare l’istesso muscolo gastrocnemio al di sopra della sua metà, cioè per tutta quella parte ch’esso si mostra puramente carnoso e rossiccio; e che all’incontro facendolo toccare al di sotto; cioè per la parte in cui il muscolo medesimo degenera in sostanza tendinosa e comincia a presentare l’anzidetta superficie lucida e bianca, nascono le convulsioni. Convien dunque imprimere sopra i muscoli del tronco, o sopra i nervi ischiatici l’estremità di detto muscolo gastrocnemio, o l’articolazione del piede, o il resto ove compare a nudo il gran tendine, cioè portare al combaciamento qualche punto di quel lungo tratto bianco, e non altrimenti; se ottener si vogliono le convulsioni: le quali neppure con ciò si ottengono sempre, anzi non mai o quasi mai; se anche l’altra condizione e non vi si ritrova, cioè dell’umore viscido o salino interposto.


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Collezione dell'opere del cavaliere conte Alessandro Volta patrizio comasco
Tomo Secondo - parte prima
di Alessandro Volta
Editore Romei Firenze
1858 pagine 193

   





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