Pagina (46/151)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

     
      Volea più dire, ma restò colla parola in bocca quando vide quelle due giovani abbracciare teneramente le due scimmie, cadere piangendo su’ loro corpi ed empir l’aria di dolorose grida. — Io non mi aspettava un cuor tanto buono, disse finalmente a Cacambo, il qual gli replicò: — Voi avete fatto un bel servizio padron mio: avete ammazzato i due amanti di quelle damigelle. — I loro amanti! è possibile? Tu mi burli, Cacambo, come posso crederlo? — Mio caro padrone, interrompe Cacambo, voi vi fate sempre maraviglia di tutto; perchè ha egli a parervi strano che in qualche paese vi sieno delle scimmie che ottengano simpatie dalle dame? esse son un quarto d’uomo com’io sono un quarto di spagnuolo. — Ah, ripiglia Candido, mi sovviene d’aver inteso dire dal mio maestro Pangloss, che altre volte sono accaduti simili accidenti, e che avean prodotto degli Egipani, de’ Fauni, dei Satiri, stati veduti dai più gran personaggi dell’antichità; ma io la credeva un favola. — Ora dovete esserne convinto, disse Cacambo. Quel che io temo per altro, è che quelle dame non ci pongano in qualche imbroglio.
      Queste solide riflessioni determinarono Candido ad abbandonare la prateria, e ad internarsi in un bosco, ove cenò con Cacambo, e dopo d’aver ambedue maledetto l’inquisitor di Portogallo, il governator di Buenos-Aires, e il barone, si addormentarono sull’erba. Al risvegliarsi sentirono che non si potean muovere, e la ragione era che nella notte gli Orecchioni abitanti del paese, ai quali erano essi stati accusati dalle due dame, li avevano ammanettati con corde di scorza d’albero.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Candido o L'ottimismo satirico
di Voltaire (François Marie Arouet
Editore Sonzogno Milano
1882 pagine 151

   





Cacambo Cacambo Cacambo Candido Pangloss Egipani Fauni Satiri Cacambo Candido Cacambo Portogallo Buenos-Aires Orecchioni