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      O egli tende ad idealizzare il reale, riducendo per tal modo ad unità i due termini opposti che contiene, ma in guisa da far prevalere la forma dell' idealità; o al contrario egli tende a realizzare l'ideale, facendo in questo secondo processo prevalere la forma della realtà. Nell'uno e nell'altro caso però, sia che prevalga l'idealità, sia che prevalga la realtà, è facile il vedere che nelle produzioni dello spirito l'idealità della prima forma non e la semplice idealità speculativa della logica, come a rincontro la realtà della seconda forma non è più la semplice realtà naturale. L'idealità e la realtà in quanto si trovano nelle produzioni dello spirito, non sono più isolate ed opposte, ma sono implicate l'una nell'altra. E se lo spirito operando sdoppia, per dir cosi, la sua natura, e riproduce gli elementi da cui risulta, egli li riproduce di già conciliati, e perciò in grado da potere ciascuno di essi rivelare l'intero spirito. Onde mentre nella natura una forma, o un momento di una forma naturale non contiene che un solo frammento di essa, nello spirito al contrario ogni forma contiene tutto lo spirito. Lo spirito però sebbene in ognuna delle sue forme racchiuda e manifesti tutto sè stesso, nulla di meno esso vi prende diverso valore, e non manifesta sempre sè stesso come spirito ma talvolta come natura, e talvolta come anima. Imperciocchè lo spirito essendo l'ultimo sviluppo e l'ultima perfezione della nozione, contiene in sè la natura e l'anima, che sono i gradi che lo precedono nel dialettico movimento.


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Saggio sulla filosofia dello spirito
di Marianna Florenzi Waddington
Editore Le Monnier Firenze
1867 pagine 130