Pagina (32/130)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      E quanto al loro contenuto dice benissimo, ma non in quanto alla forma, perchč la scienza č l'idea nella sua propria forma ideale, mentre l'arte č l'idea nella forma sensibile.
      Questa distinzione č stata fatta accuratamente da Hegel, il quale avendo modificato il principio di Schelling ed avendo sostituito alla filosofia dell'identitą il processo dialettico, ha potuto correggere ancora molte conseguenze non abbastanza esatte. L'intuizione, la quale per Schelling č immediatamente unificata colla nozione, per Hegel al contrario č considerata come una manifestazione posteriore allo sviluppo logico della nozione in sč. Onde mentre la scienza si compisce colla pura nozione, la natura e l'arte richieggono ancora la intuizione.
      Abbiamo insistito su questo divario tra Schelling ed Hegel a proposito dell'arte, non solo per far vedere lo sviluppo speculativo di essa, ma ancora per mostrare come la differenza dei corollari nei grandi sistemi ci rimena sempre ai supremi principī.
      L'arte dunque tende sempre all'attuazione perfetta dell'ideale; e l'ideale non č che l'idea compiuta in sč, e corrispondente ad una libera forma sensibile. Per comprendere poi quale sia il vero ideale artistico bisogna sapere qual sia la vera idea compiuta. Ora noi sappiamo che sebbene l'idea incominci a raccogliersi come totalitą nella vita, nulladimeno non si compie in sč, e non si integra come organismo indipendente se non nello spirito. Perciņ il vero ideale dell'arte č lo spirito.
      Ma lo spirito non alberga che nell'uomo, e l'uomo anche come animale, sovrasta a tutti gli altri, essendo cosģ fatto da manifestare pił trasparentemente lo spirito interno che lo vivifica.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Saggio sulla filosofia dello spirito
di Marianna Florenzi Waddington
Editore Le Monnier Firenze
1867 pagine 130

   





Hegel Schelling Schelling Hegel Schelling Hegel