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      L'uomo ed il Dio sono essenzialmente legati con queste produzioni artistiche, e l'indipendenza del simbolo è già sparita. Questo secondo momento è il momento classico dell'architettura; è l'architettura quale si trova principalmente in Grecia, mentre il primo momento prevale soltanto in Oriente.
      L'architettura ha una terza forma, in cui le due prime si trovano riunite, ed è la forma romantica, o meglio il momento romantico di questa forma. L'opera architettonica dei tempi cristiani è insieme indipendente come la simbolica, e collegata con fini esterni come la classica. Dal prevalere però di questo secondo aspetto sopra del primo, cioè dal trovare l'architettura piuttosto subordinata ad un fine esterno che indipendente, nasce la coscienza dell'imperfezione di questa forma e della sua inadeguatezza a rappresentare l'ideale. Dall'architettura si passa alla scultura. Nella scultura lo spirito trova la forma più appropriata a contenerlo, e questa forma è il corpo umano. Questa forma è presentata dalla natura medesima, e perciò lo spirito se la trova d'innanzi e non deve elaborarla colla sua fantasia come ha dovuto fare coll'architettura. L'interno e l'esterno, lo spirito e il corpo sono congiunti insieme nell'unità della persona umana. Onde come l'architettura è l'ideale simbolico incarnato in un'arte particolare, cosi l'ideale classico è la scultura.
      L'individuo umano è però circondato da tanti accidenti che non sarebbero compatibili coll'arte. La scultura deve eliminare tutte queste accidenze, ed esprimere la fusione e la compenetrazione dell'universale e dell'individuale, ritenendo dell'individuo quel tanto che non è soggetto a passare, ossia ciò che v'ha di sostanziale e di permanente.


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Saggio sulla filosofia dello spirito
di Marianna Florenzi Waddington
Editore Le Monnier Firenze
1867 pagine 130

   





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