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      Si può considerare la persona come una causa soltanto? L'inconveniente di siffatta considerazione incompleta e formale risalta chiaramente quando si vede che la persona, la quale è obbligata verso ad un'altra persona può astenersi di adempire la obbligazione, talchè il preteso dritto personale si risolve nel dritto reale. Ma ciò apparirà meglio quando vedremo in che consiste il contratto.
      Vediamo ora se la famiglia si può dedurre dalla categoria di reciprocità d'azione. Kant ha detto: una persona non può servirsi di un'altra persona perchè la persona non può essere mai mezzo. Pur nondimeno se una persona si serve di un'altra, e quest'altra vicendevolmente si serve della prima, allora la dignità della persona non è menomata, perchè essa riacquista in ricambio tanto quanto perde. Da questa categoria di reciprocità Kant deduce il matrimonio che è il fondamento della famiglia.
      Ma anche qui Kant trascura il contenuto delle categorie, per non considerare che la sola forma, e per ciò confonde la famiglia colla proprietà, mentre queste due specie di diritti appartengono a due sfere diverse. Imperocchè nella proprietà la persona si concretizza nel mondo esterno, cercando di porre se stessa nella cosa. La cosa però non può essere capace di contenere l'universalità della ragione; questo primo grado di concretezza non può bastare allo spirito. Niuno al mondo si contenterebbe di essere soltanto proprietario.
      La persona cerca perciò di realizzarsi in un'altra persona. L'amore è questa contradizione per la quale la persona nega se stessa per un'altra persona.


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Saggio sulla filosofia dello spirito
di Marianna Florenzi Waddington
Editore Le Monnier Firenze
1867 pagine 130

   





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