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      Ora nella famiglia lo spirito si pone obbiettivamente come unità dell'individuo e dell'universale. Nella famiglia l'individuo non è più per sè ma è pel tutto. La concretezza della famiglia si trova posta dunque al disopra della concretezza individuale.
      Abbiamo antecedentemente accennato, che la famiglia non può venire da un contratto, ossia da un arbitrario accordo di due volontà; ed abbiamo anzi veduto, come essa si fondi sull'amore, il quale è un'inclinazione naturale necessaria alla natura umana. L'amore benchè esista sotto la forma di sentimento, e per questo riguardo assuma la veste dell'accidentalità, null'ostante esso ha un fondo sostanziale, che contiene l'iniziativa del processo della vita, e che perciò è essenzialissimo allo sviluppo della nozione di uomo.
      L'amore difatti è una contradizione, anzi la più mostruosa, come dice Hegel. Per questa contradizione l'individuo sente di non bastare a sè stesso; egli si sente fatto per un altro, egli tende ad un altro, ed intanto vuol conservare ferma la sua propria individualità. L'individuo che nell'amore tende a conservarsi e a disparire insieme, con questa contradizione ci avverte, che il vero sostanzial fondamento della nozione di uomo non è tanto l'individuo quanto l'universale. La contradizione dell'amore trova la sua soluzione nella generazione , cioè nel processo per cui la vita si alterna tra i due poli dell'individuale e dell'universale.
      La generazione si trova rappresentata in tutto il suo sviluppo nell'unità concreta della famiglia.


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Saggio sulla filosofia dello spirito
di Marianna Florenzi Waddington
Editore Le Monnier Firenze
1867 pagine 130

   





Hegel