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      Abbiamo il giuramento fatto davanti ai tribunali da tre periti, i quali disponevano di ogni mezzo per scoprire, se mai, l'impostura, e che tutti dichiararono che non era possibile ve ne fosse.
      Sarebbe facile di citare più di venti casi, nei quali persone notissime hanno dichiarato per le stampe di avere ottenuto fotografie somiglianti di amici defunti, essendo esse medesime sconosciute al fotografo e non esistendo ritratti o fotografie dell'individuo morto. Si obbietta nondimeno, che in tutti questi casi le forme son più o meno fantastiche e che la supposta somiglianza potrebbe anche essere immaginaria. Io preferisco dunque attenermi alla sola testimonianza dei periti in quanto all'apparizione sulle negative di forme estranee alle persone visibili. Le più notevoli esperienze del genere son forse quelle che per tre anni di fila furono fatte dal Beatis di Clifton, fotografo ritirato dopo venti anni di pratica, e dal dottor Thomson (di Edin) medico, anch'egli ritirato, e che durante venticinque anni si era dilettato di fotografia. I due operatori facevano da sè tutto il lavoro materiale fotografico, servendosi di un medium che non era fotografo.
      Presero centinaia di prove, per serie di tre, consecutivamente ottenute nello spazio di pochi secondi. I risultati tanto più sono notevoli e tanto meno sospettabili, in quanto che in tutte coteste serie non c'è una sola delle così dette fotografie spiritiche, cioè la somiglianza attenuata di alcuna persona morta: tutte son più o meno elementari, lasciano vedere diversi strati di luce che soggiacciono a determinate modificazioni di contorni, e si trasformano a volte fino a formare delle figure umane indecise, o dei visi in medaglione, o anche degli effluvi luminosi come quelli delle stelle.


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Esiste un'altra vita?
di Alfred Russel Wallace
Società editrice partenopea Napoli
1882 pagine 76

   





Beatis Clifton Thomson Edin