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      Tale è il caso di un amico comparso al signor Stainton Moses nel punto che cotesto amico avea fisso in lui il pensiero prima di mettersi a letto: e l'altro del signor B. che a più riprese in una notte comparve a due signore, quando prima di addormentarsi volle fortemente apparir loro.(21)
      In questi ultimi casi io trovo nondimeno delle difficoltà di spiegazione: il supposto agente non ha generalmente deciso in che modo apparire e che cosa fare. Una volta il signor B. apparisce non già alle signore cui pensava, bensì a una loro sorella maritata da lui appena conosciuta, e che, per caso, occupava la camera loro; questa signora vide il fantasma in un corridoio, andando da una camera all'altra, nel momento in cui l'agente voleva essere nella casa, e la stessa notte, volendo egli trovarsi in una camera della facciata, ella se lo vide accanto al letto, prenderle i capelli, poi la mano, e guardarla fiso.
      È certo un'ipotesi ben poco sorretta dai fatti che il semplice desiderio o la volontà di trasportarsi in un dato posto possa fare apparire un fantasma ad una persona che vi si trovi, e far compiere o sembrar di compiere al detto fantasma certi atti che non sembrano essere stati voluti dal supposto agente. Questa non è certo telepatia, nel senso comune della parola; non è nemmeno trasmissione di pensiero ad un individuo, ma è invece la produzione di un fantasma obbiettivo in un posto determinato.
      È assolutamente inconcepibile che un semplice desiderio possa produrre un simile fantasma, a meno di ammettere che l'anima del dormiente lasci il corpo per recarsi nel punto indicato ed abbia il potere di rendersi visibile a qualsivoglia persona che in quel punto si trovi.


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Esiste un'altra vita?
di Alfred Russel Wallace
Società editrice partenopea Napoli
1882 pagine 76

   





Stainton Moses