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      Questa conclusione vien resa ancora più probabile da altri casi di sdoppiamento o di avvertimenti, dei quali il seguente è fra i più singolari.
      L'ingegnere Algernon Joy, addetto ai magazzini di Penarth, a Cardiff, se n'andava tutto assorto nei suoi calcoli per la strada maestra presso la città, quando fu attaccato e gettato a terra da due carbonai. In un punto solo, egli pensò al motivo dell'aggressione, alla possibilità di dare i connotati degli aggressori e di poterli denunziare alla polizia. Egli afferma che da circa un'ora prima dell'aggressione fino a un paio d'ore dopo non gli era accaduto nemmeno alla lontana di pensare al suo amico di Londra. Nondimeno, al momento preciso dell'accidente, cotesto amico riconosceva il passo del signor Joy seguirlo per la via, si voltava indietro e lo vedeva chiaro e distinto; al suo grido disperato gli domandava che cosa fosse successo e si sentiva rispondere: «Va a casa, amico mio, mi hanno fatto del male.»
      Quel che precede è il contenuto di una lettera dell'amico, la quale incrociavasi con una lettera del signor Joy dove l'accidente era narrato. In questo caso, lo sdoppiamento, allucinazione o fantasma obbiettivo, non può non avere avuto una causa adeguata. Affermare che il signor Joy fosse stato la causa inconsciente non sarebbe una spiegazione nè ci aiuterebbe a comprendere come accadono simili cose. Noi abbiamo assolutamente bisogno di un agente produttore, di un essere intelligente dotato di volontà e capace di produrre un fantasma vero e proprio.


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Esiste un'altra vita?
di Alfred Russel Wallace
Società editrice partenopea Napoli
1882 pagine 76

   





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