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      Quale influenza dunque potè agire sull'organismo mentale del giovane, sotto quell'apparenza di semplice curiosità e di un così strano procedere, da ricondurlo prontamente a casa? Nessuna coscienza egli aveva dì essere in qualunque modo suggestionato e diretto; tutto sembravagli perfettamente volontario e normale.
      Noi non possiamo non riconoscere, in questo caso, l'appello continuo di un qualsiasi potere mentale, dotato di un'esatta conoscenza del carattere dell'individuo e delle circostanze, e operante con la massima cura e col più sano giudizio per non destare nel soggetto un antagonismo d'idee che sarebbe stato contrario al fine che si aveva in vista.
      Vediamo dunque che, pur limitandoci ai tre casi accertati di fantasmi di viventi, dove le impressioni ricevute sono in connessione con una morte avvenuta o temuta, i fatti sono affatto inesplicabili con la telepatia fra persone vive poichè indicano chiaramente l'azione d'intelligenze extra-umane, in altri termini l'azione di spiriti.
      Enorme è la prevenzione contro questa ipotesi, ma io spero che i lavori della Società di ricerche psichiche abbiano già incominciato a minarla. Questi lavori hanno assodato, senza contestazione, che i fantasmi dei morti esistono. Lasciando da parte tutti i pregiudizi dell'ignoranza ed anche della scienza, bisogna ora decidere se i detti fantasmi, che spesso — come ho dimostrato — sono obbiettivi, emanano da uomini o da spiriti.
      Prima di recare novelli dati per la soluzione del quesito, sarà bene esaminar brevemente la teoria del secondo io, dell'io inconsciente, alla quale molti autori moderni si appigliarono, cercando di sostituire codesto io ad un agente spirituale quando le normali facoltà umane si dimostrano insufficienti.


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Esiste un'altra vita?
di Alfred Russel Wallace
Società editrice partenopea Napoli
1882 pagine 76

   





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