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      Ma c'è a questo modo di vedere una obbiezione più radicale, cioè l'impossibilità di concepire come codesto secondo io si andò in noi sviluppando in conformità della legge di sopravvivenza dei più capaci? Eppure questa teoria si sostiene per cansare una spiegazione spiritualistica, visto che lo spirito è l'ultima cosa che i nostri moderni scienziati possano decidersi ad ammettere.
      Ma se così è, che non esista uno spirito sopravvivente al corpo, se l'uomo non è che un animale di alta intelligenza, uno sviluppo di forma inferiore secondo la legge di sopravvivenza dei più capaci, come nascerebbe cotesto incosciente? hanno un inconsciente anche i molluschi, i rettili, i cani, le scimmie? E se l'hanno, perchè? per quali utilità loro? Darwin non trovò alcuna traccia di questi secondi io negli animali o negli uomini.
      Ma se questi incoscienti esistono solo nell'uomo, eccoci stretti nella medesima difficoltà così spesso adoperata contro gli spiritualisti, accusandoli di reclamare una lacuna nella legge dello sviluppo continuo e l'intervento di una potenza superiore, per creare e introdurre nell'essere umano codesto strano e inutile inconsciente, il quale non serve che a confonderci con problemi insolubili, e a farci parere più che mai misteriose la nostra natura e la nostra esistenza!
      Si suppone naturalmente che l'inconsciente muoia con l'uomo consciente, poichè altrimenti ci cacceremmo in nuove e gratuite difficoltà sui rapporti, nell'altra vita, di queste due intelligenze, di questi due caratteri distinti benchè indissolubilmente uniti.


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Esiste un'altra vita?
di Alfred Russel Wallace
Società editrice partenopea Napoli
1882 pagine 76