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      La produzione di quei sogni, di quelle impressioni, di quei fantasmi può essere un esercizio delle facoltà spirituali inferiori, tanto gradito da alcuni spiriti quanto possono essere per certi uomini il bigliardo, gli esperimenti fisici o un qualunque scherzo volgare.
      D'altra parte, molte ossessioni sembrano mostrarci, nel mondo degli spiriti, uno dei castighi inevitabili dei delitti commessi: attirati dal rimorso o da altro indefinibile influsso verso il luogo del delitto, il delinquente ne riproduce continuamente alcune circostanze. È vero che spesso, nella medesima casa, appariscono l'omicida e la vittima; ma da ciò non si può dedurre che la vittima sia sempre lì, a meno che essa non abbia partecipato al delitto o non continui a nudrire sentimenti di vendetta contro l'uccisore.
      Finalmente, se un mondo spirituale esiste, se vivono sempre quelli che compirono la loro terrena esistenza, nulla di più naturale che molti spiriti siano contristati, vedendo l'incredulità, il dubbio o l'errore così diffusi intorno ad una vita futura. E per farci ricredere, mettono in opera tutte le loro facoltà.
      Nulla di più naturale, da parte loro, del desiderio di mandare un messaggio agli amici, non foss'altro che per assicurarli che la morte non è la fine, ch'essi vivono sempre e non son infelici. Gran numero di fatti ci porta a pensare che la bella concezione degli angeli custodi non è già, un puro sogno, ma una realtà frequente e forse universale.
      Così si spiegherebbero il demonio di Socrate che lo avvertiva dei pericoli, non che gli avvisi, le informazioni, i consigli che tante persone ricevono.


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Esiste un'altra vita?
di Alfred Russel Wallace
Società editrice partenopea Napoli
1882 pagine 76

   





Socrate