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      »Nella prima di queste corti io vidi in un angolo una specie di stalla, in cui si lessavano teste, piedi, budella d'animali; poi si spellavano le teste e i piedi, e l'acqua e il sangue si versavano nella corte, dove restavano in gran parte fermi, per la poca inclinazione del suolo. In un altro angolo era un deposito di petrolio, che mandava un orrendo puzzo. In un altro era una buca, e questa in comunicazione con un forno, il cui fumo passava la notte per essa, entrando nella corte. Così quando le porte di quelle camere senza finestre si chiudevano, ci restavano dentro il puzzo delle budella, del petrolio ed il fumo. Più di tutto alle donne dava noia il petrolio e se ne lamentavano amaramente. In una delle camere del primo piano vidi una giovane di circa venti anni, che delirava nel letto, colpita dal tifo. Altre donne erano intorno a guardarla, e più di tutto deploravano che fosse stato necessario tagliarle i bellissimi capelli! Se avesse visto, dicevano, che capelli aveva! Il fondaco che si trova in questo stato, mi fu assicurato esser proprietà d'una ricchissima Opera pia, cioè dello Spedate degl'Incurabili.
      »Entrai in un secondo fondaco, e là trovai che da circa due settimane la cloaca aveva dato di fuori, ingombrando tutta la corte, in modo che si passava, in punta di piedi, rasente le mura. Salito al primo piano, vidi le donne appoggiate alle mura del terrazzino, ridere guardando dei grossissimi topi che traversavano e quasi nuotavano in ciò che la cloaca aveva versato nella corte.


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La miseria in Napoli
di Jessie White Mario
Editore Le Monnier Firenze
1877 pagine 277

   





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