Pagina (52/277)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

     
      »Come conseguenza della legge di Elisabetta, nessuno immaginava che gli affittuali (fermiers), i quali nei Distretti rurali amministravano il fondo dei poveri, pagherebbero il salario ad una parte dei contadini che lavoravano i campi loro, prelevandolo da questo fondo, accrescendo così le tasse degli altri cittadini, e che queste relazioni anormali fra contadino e proprietario porterebbero seco la cattiva coltivazione della terra. Nessuno immaginava che per evitare le tasse dei poveri i possidenti cessassero di costruire case per i contadini,(2) anzi demolissero quelle esistenti, provocando così l'agglomeramento della popolazione e i danni conseguenti fisici e morali.
      »Nessuno immaginava che le così dette Case di lavoro diverrebbero case d'ozio, luoghi ove le coppie maritate si divertono a sfogare le loro affinità elettive.(3)
      »Eppure questi e assai altri danni che richiederebbero pagine ad essere enumerati, danni che arrivano al colmo con quello maggiore di tutti, di aiutare gli oziosi indegni a moltiplicarsi, a spese degli onesti e laboriosi, sono i risultati dei provvedimenti presi secoli fa per mitigare certi mali in modo immediato.»
      Ora ci sembra che tutti coloro, i quali pensano seriamente ai problemi sociali, ammetteranno la giustizia di queste riflessioni e l'utilità della loro applicazione, e dacchè tutto il mondo è paese, ciò che è vero per l'Inghilterra è vero anche per Napoli; e volendo riformare efficacemente i mali sociali, bisogna studiarne l'origine nella storia, confrontare e correggere i fatti l'uno coll'altro.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

La miseria in Napoli
di Jessie White Mario
Editore Le Monnier Firenze
1877 pagine 277

   





Elisabetta Distretti Case Inghilterra Napoli