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      E veramente per toccare questo scopo si ha da ritornare alla tanto calunniata etą pagana, all'epoca grecoromana, quando le opere di pubblica beneficenza, nelle Provincie napoletane, erano Collegi e Corporazioni d'arti e mestieri, che i frati e le monache convertirono in Congregazioni, Confraternite e Diaconģe, trasformando allo stesso tempo i lavoranti in mendicanti, gl'indipendenti in dipendenti.
      Restringendoci pertanto alla sola cittą di Napoli, troviamo 349 Opere pie, con una rendita annuale di lire 7,154,859.
      Alcune delle quali meritano veramente la pena di essere visitate dai sotterranei al tetto; e in primo ordine sta il maestoso Albergo dei Poveri.
      Ci sono istituzioni per tenere i fanciulli poveri d'ambo i sessi dai due ai sette anni, per dar loro gratuitamente l'educazione fisica ed intellettuale, per nutrirli durante il giorno, dovendo essi la sera rientrare nelle rispettive famiglie; per curare donne inferme a cagione di mali acuti; per educare fanciulle di natali civili e di scarsa fortuna, ed accogliere donne nubili e bisognose, di civil condizione, atte al servizio dello Spedale, della Casa di educazione e del Conservatorio; per ospitare, vestire ed alimentare vecchi maschi napolitani, poveri, ed inabili al lavoro, dell'etą dai 50 ai 70 anni, per accogliere, educare ed istruire sino a 25 anni fanciulle e giovinette oneste e povere dell'etą dai sette ai 15 anni, e avviarlo ad un'arte o mestiere; per mantenere ulteriormente donzelle, che essendo giunte al 25° anno non abbiano trovato collocamento, purchč orfane; per ricevere e curare gratuitamente i poveri della cittą di Napoli, ovvero che in essa si trovino, affetti da malattie acute e, permettendolo i mezzi, per dar ricetto anche a donne affette da malattie acute, ed allogare, in caso di malattie contagiose o epidemiche, gl'infermi colpiti da tali morbi nella Casa alla Pacella; per ammettervi gratuitamente i preti poveri ed infermi cronici, appartenenti al Clero di Napoli; per mantenere, educare ed istruire le fanciulle cieche e povere.


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La miseria in Napoli
di Jessie White Mario
Editore Le Monnier Firenze
1877 pagine 277

   





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