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      Eppure io sapeva che, eccettuati i posti a pagamento, nessuno non assolutamente miserabile deve essere ammesso nello Stabilimento. E qui invece più che la metà della famiglia erasene ita a casa propria. Visitai allora le camere delle scuole vuote, e trovai umidità e cattivo odore pertutto, eccettuati il refettorio, la chiesa, il teatro.
      Passai allora alla parte femminile, e quivi la polizia era veramente lodevole; ma i dormitorii affollati, le stanze umide, i lunghi corridoi senza ventilazione di sorta, rendono triste il soggiorno delle povere prigioniere. Le femmine essendo totalmente in balìa delle Suore e delle Figlie di Carità, che buscansi uno stipendio annuo di lire 12,705 e sono in numero di 24, si capisce che gran parte del tempo va speso in orazioni, messa, vespri ed altri esercizii spirituali; l'istruzione - quella delle Sordo-mute eccettuata - incompiutissima, ma i lavori femminili perfezionati. Le camere pulite, la tavola servita, la cucina fatta dalle ragazze a turno sotto la vigilanza delle Suore. Le donne mature lavorano guanti e calze, le ragazze ricamano meravigliosamente, e i fiori artificiali possono credersi venuti da Parigi. Ma il guaio sta qui; le ragazze uscendo non hanno appreso un mestiere, perchè il lavoro è diviso e suddiviso, sicchè una sa fare le foglie, un'altra i petali, una terza il gambo, e così via via, e nessuna può cominciare e compiere una ghirlanda. Si mira al guadagno e si guadagna; molte signore di Napoli affidano l'intero corredo di nozze allo Stabilimento, ma nè buone maestre di scuola, nè buone mogli di operai usciranno da quel convitto.


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La miseria in Napoli
di Jessie White Mario
Editore Le Monnier Firenze
1877 pagine 277

   





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