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      Il sarto disse mancare di lavoro da dar loro, e gli allievi di capacità.
      Nella bottega di barbiere, con maestro retribuito, abbiamo visto dodici monelli trastullarsi, ed uno che mollemente insaponava la faccia ad un vecchio, al quale bastava l'animo di sottomettersi all'operazione.
      Nella fabbrica d'istrumenti musicali c'era un bravo vecchio che insegnava a tre ragazzi, uno sembrava abile.
      Queste scuole dei mestieri costano allo Stabilimento 8948 lire. La scuola d'orticultura, che ne costa 900, parvemi bentenuta; ma ha spazio così ristretto, che scarsa messe può dare.
      Per l'istruzione elementare raccomandiamo all'Ispettore degli studii di fare esami rigorosi, e a uno dei 40 professori in medicina di proibire assolutamente che 150 ragazzi piccini (li abbiamo contati) stieno rinchiusi in una camera, ove esala tale fetore, che abbiamo dovuto andarcene al più presto. Certissimo il danno della salute, e il profitto intellettuale, considerando che un solo maestro insegna a 150 fanciulli, molto dubbio.
      Finalmente, eccoci nella sala delle belle arti. E qui almeno si può dire che gli allievi sono bene istruiti, e notabili i progressi tanto nel disegno, quanto nella scultura. Un ragazzo, a cui una vaporiera troncò le due gambe, diventò scultore valente; altri lavori di altri allievi, specialmente certe teste in terra cotta, sono ritratti viventi. Il disegno è largo e corretto, il maestro mira più all'imitazione della natura che alla produzione di eleganti lavori.
      Anche nei lavori in lava vi ha del buono, e notai qualche cammeo ben tagliato.


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La miseria in Napoli
di Jessie White Mario
Editore Le Monnier Firenze
1877 pagine 277

   





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