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      Temiamo che per quanto queste proposte trovino eco nel cuore, producano un effetto tutt'altro che favorevole al concetto di virtù e di moralità che rappresenta l'ideale, della società d'oggidì.
      Questa società vorrebbe figli nati solamente per unione legittima, nè vorrebbe quest'unione che quando i genitori fossero in grado di mantenere i proprii figli. Questa società riconosce il suo dovere di conservare la vita e allevare i poveri gettatelli, ma difficilmente acconsentirebbe di ricompensare la genitrice che essa società ritiene colpevole.
      Ora lo stabilire una Casa di Maternità per «le sole illegittimamente incinte,» e annetterla a un Brefotrofio che pagherebbe la madre per il latte che dà al proprio figlio, sarebbe un premio offerto alle fanciulle madri a preferenza che alle madri spose. Temiamo che molti uomini che oggi fanno sacrifizii, che si serbano sobrii, economi e laboriosi pur di sposare la fanciulla amata, eviterebbero il legame, quando fossero sicuri di vedere allevare i proprii figli dalla loro madre - amante e non sposa di lui - a spese dello Stato.
      Non bisogna mai dimenticare il fatto sopra ricordato, che in Napoli già tutti i figli naturali vengono esposti: i non esposti stanno come 1 a 100, mentre in Milano come 1 a 40, in Bologna come 1 a 30. - Si vede dunque che il Brefotrofio inventato da papa Innocenzo, spaventato dal gran numero d'infanticidii, provati dalla quantità di neonati pescati nelle reti dei pescatori del Tevere, ha contribuito in Napoli a rendere, snaturate le madri.


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La miseria in Napoli
di Jessie White Mario
Editore Le Monnier Firenze
1877 pagine 277

   





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