Pagina (102/277)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Ma bisognò pagare 10 lire al mese per l'alloggio e 50 centesimi al giorno di pensione.
      Anche le vecchie donzelle alunne guardarono di mal occhio questi cambiamenti. Ognuna aveva il proprio confessore, ora invece ce ne sono pochi per tutte. Esse abitano in luride stanze, col fornello sotto il letto, colla roba da mangiare nella camera, gelose l'una dell'altra, pettegole, oziose. - Avvicinandole vi baciano le mani, poi di dietro vi mandano maledizioni da far fremere.
      E queste parasite, che passano il centinaio, debbono esser mantenute fino alla morte, e così occupano il posto di tante orfanelle, che avrebbero il diritto di entrare nell'Istituto.
      Per quelle che ci sono, le cose non vanno male. Sventuratamente la scelta della prima Direttrice laica non fu felice: faceva la camorrista, come dicono i Napoletani ormai per qualunque abuso di potere o per estorsioni. E il Commissario regio, invece di ricordarsi delle tanto buone istitutrici che escono dalle Scuole normali e che fecero buona prova di sè nel Convitto femminile, corre difilato ad Ivrea per cercarvi Suore, e ad esso è affidato il Collegio. - Per suore fanno bene. La Direttrice è un'energica Milanese, che le vecchie alunne hanno in santo timore, benchè ella cerchi di urtare i loro pregiudizii il meno possibile, e dirige la Casa egregiamente. Le scuole di cucire, di stirare e specialmente di rammendare sono efficacissime - e utilissima quella del disegno applicato ai lavori femminili, condotta dal professore Torno. Ma tutte le ragazze hanno quell'aria dimessa, e tutt'altro che giovanile, delle santocchie, e gli esercizii spirituali prendono troppo il posto della ginnastica.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

La miseria in Napoli
di Jessie White Mario
Editore Le Monnier Firenze
1877 pagine 277

   





Istituto Direttrice Napoletani Commissario Scuole Convitto Ivrea Suore Collegio Direttrice Milanese Casa Torno