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      Sua mercè, e non senza molto pericolo, finirono sgominate e disfatte le camorre dei mendicanti costituiti con leggi e regolamenti proprii, specialmente quelli di Santa Carolina, di Santo Spirito e di San Gaetano.
      Quante ragazze povere e oneste salvate dalla necessità di prostituirsi! quanti ragazzi avviati all'onesto lavoro invece di dedicarsi al furto e all'ozio! E fino al 67 l'Opera fioriva, anzi la cassa aveva un avanzo, ma in quell'anno per varie cause crescevano i bisogni e scemavano le entrate. Interrogai molte persone intorno a quest'Opera. Tutte mi assicurarono che essa fu condotta con intelligenza, con abnegazione, con zelo veramente filantropico; che a nessun falso sentimentalismo, a nessuna raccomandazione di potenti, a nessuna influenza privata riescì fatto di ottenere, a favore dei rei o di oziosi, aiuto, e di farlo mancare ai veri miserabili.
      Il bilancio è veramente lodevole. Qualunque bilancio di qualsiasi Opera Pia in Napoli scapita in confronto.
      Trentamila e seicento lire d'entrata furono spese come segue:
     
      Pel Convitto............................................................................L. 4,200
      Per l'Ospedale..........................................................................» 5,800
      Per soccorsi a domicilio e provvedimenti temporanei.............» 8,800
      All'Ospizio dei vecchi..............................................................» 4,400
      All'Albergo dei Poveri..............................................................» 5,400
      Impiegato..................................................................................» 0,720


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La miseria in Napoli
di Jessie White Mario
Editore Le Monnier Firenze
1877 pagine 277

   





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