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      Allato a questa vicenda delle formazioni giungenti all'appercezione, è pure un'andirivieni di quelle che sono solamente percepite; queste entrano nel campo visivo e poi ne escono senza pervenir mai al punto visivo. Tanto le formazioni appercepite quanto le percepite possono avere diversi gradi di chiarezza. Nel caso delle formazioni appercepite questo fatto si dimostra in ciò, che la chiarezza e la distintezza dell'appercezione variano a seconda dello stato della coscienza. E ciò si può facilmente provare, se si appercepisce più volte successivamente una stessa impressione; le appercezioni successive, posto che rimangano immutate le altre condizioni, diventano per solito più chiare e distinte. Per le formazioni semplicemente percepite possiamo assai facilmente osservare le differenze nei gradi di chiarezza, quando agiscono impressioni composte. Troviamo allora, specialmente se le impressioni hanno agito solo per un istante, che anche per i componenti rimasti in sè e per sè oscuri sono possibili diverse gradazioni, sembrando essersi levati alcuni più, altri meno sopra la soglia della coscienza.
      6. Naturalmente tutti questi fatti possono essere stabiliti non da casuali autoosservazioni, ma da osservazioni sperimentali a tal fine condotte. Tra i contenuti di coscienza i più opportuni per l'osservazione sono le formazioni di rappresentazione, perchè possono essere facilmente prodotte in ogni tempo da impressioni esterne. Ora in una rappresentazione di tempo, come già si è notato al § 11 (pag.


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Compendio di psicologia
di Wilhelm Wundt
Editore Clausen Torino
1900 pagine 452

   





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