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      In una tale cooperazione della complicazione trova una spiegazione il fatto, che per gli oggetti della vista il nome loro, ad es., per le persone il nome proprio, e all'occasione anche alcune particolarità acustiche, ad es. il suono della voce, sono sussidi straordinariamente efficaci per il riconoscimento. Ma questi sussidi perchè giovino, non devono necessariamente essere rappresentazioni chiare nella coscienza. Se noi incontriamo un uomo di cui già abbiamo udito il nome, questo, benchè non ci ritorni tosto distinto alla memoria, può facilitare il riconoscimento.
      15a. Una tale influenza delle complicazioni può essere dimostrata anche sperimentalmente. Se in una sol volta si presenta all'occhio un certo numero di dischi, i quali mostrino diverse gradazioni di grigio fra bianco e nero, è possibile riconoscere facilmente ogni singolo disco come affine a una certa impressione precedente, fintanto che non si scelgano più che cinque gradi in tutto (cioè tra bianco e nero ancora tre gradazioni di grigio); ma se si prende un maggior numero di gradi, questo riconoscimento non riesce più possibile. Si può con verisimiglianza supporre che questo fatto si connetta colle cinque determinazioni comuni: bianco, grigio chiaro, grigio, grigio oscuro, nero. Infatti ne sarebbe una conferma l'osservazione, che, esercitandosi a un maggior numero di designazioni, si può anche riconoscere un maggior numero di gradazioni (eventualmente sino a 9). È vero che in queste ricerche la complicazione può essere distintamente cosciente; ma non occorre che dapprima lo sia, specialmente nelle cinque gradazioni comuni; piuttosto qui di solito la designazione conveniente è cercata solo quando il vero atto di riconoscimento è già compiuto.


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Compendio di psicologia
di Wilhelm Wundt
Editore Clausen Torino
1900 pagine 452