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      Se anche queste trasformazioni possono essere affrettate e dall'influenza dell'ambiente e dalle artificiali forme di giuoco che, essendo per lo più creazioni degli adulti, non sempre si adattano sufficientemente alla fantasia infantile, questo svolgimento, per la sua concordanza colla complessiva formazione delle funzioni intellettive, deve essere ritenuto naturale, fondato sulla reciproca connessione dei processi associativi e appercettivi. Anche il modo, in cui la graduale limitazione dei processi di fantasia va parallela al crescere delle funzioni intellettive, rende probabile che quella limitazione originariamente si fondi non tanto su una diminuzione quantitativa della fantasia quanto su un'inibizione, che su di essa esercita un pensiero assorgente a concetti. In questo caso però, da un lato col prevalente esercizio del pensiero, dall'altro colla mancanza d'esercizio dell'attività fantastica, questa può certamente essere menomata. Ciò sembra essere confermato dal paragone coll'uomo selvaggio, il quale per tutto il tempo della vita suole presentare un istinto al giuoco di fantasia affine a quello infantile.
      10. Dall'originaria forma del pensare fantastico assai lentamente si sviluppano le funzioni intellettive, imperocchè le rappresentazioni totali, o già date nell'apprendimento sensibile d'impressioni esterne, o formate dall'attività creatrice della fantasia, vengono nella maniera già indicata (pag. 213 e segg.) a scomporsi nei loro componenti concettuali, come oggetti e proprietà, oggetti e azioni, rapporti degli oggetti tra loro.


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Compendio di psicologia
di Wilhelm Wundt
Editore Clausen Torino
1900 pagine 452