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      Essendo là i fenomeni appresi come esterni nel senso, che essi avrebbero egualmente luogo senza variazioni di sorta anche se il soggetto conoscente non fosse presente, la forma dell'esperienza propria della scienza naturale viene anche detta l'esperienza esterna. Invece nel secondo caso, essendo tutti i contenuti dell'esperienza considerati come posti immediatamente nel soggetto stesso, il punto di vista che la psicologia usa nella considerazione dell'esperienza, viene anche detto dell'esperienza interna. In questo senso pertanto esperienza esterna ed interna equivalgono in tutto a forma mediata ed immediata, oppure anche oggettiva e soggettiva dell'esperienza. Esse designano, proprio allo stesso modo che queste ultime espressioni, non dominî diversi dell'esperienza, ma punti di veduta diversi e pur integrantisi, che si hanno nel modo di considerare l'esperienza in sè perfettamente unica.
      7. Che di questi modi di considerare l'esperienza quello della scienza naturale si sia sviluppato prima dell'altro, è cosa che si comprende facilmente, se si tien conto dell'interesse pratico che si lega alla determinazione dei regolari fenomeni naturali, pensati come indipendenti dal soggetto; che poi questa priorità della conoscenza naturale per lungo tempo apportasse nel modo di considerazione della scienza naturale e in quello della psicologia confusione ed oscurità, quali si manifestarono nei diversi concetti psicologici di sostanza, era cosa quasi inevitabile. Per questa ragione la riforma delle concezioni fondamentali, che cerca la particolarità del còmpito della psicologia non nella diversità del dominio empirico, ma nel modo di apprendere tutti i contenuti dell'esperienza a noi dati nella loro realtà immediata, non alterata da ipotetici concetti sussidiari, tale riforma non ha prese le prime mosse dalla psicologia, ma dalle singole scienze dello spirito.


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Compendio di psicologia
di Wilhelm Wundt
Editore Clausen Torino
1900 pagine 452