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      I birri si mettono in cerca di loro per catturarli.
      Nel vedersi scoperti, i ladri si dànno a precipitosa fuga; e i birri dietro.
      Allorchè un ladro è fatto prigioniero, si ferma con le braccia stese; un birro, a cinque passi di distanza, lo sorveglia. Se un altro ladro, nel passargli vicino, riesce a toccarlo, il prigioniero s'intende liberato.
      Se i ladri vengono raggiunti tutti prima di toccar la tana diventano birri essi, e i birri ladri. Allora il giuoco ricomincia.
      Questo giuoco ha molti punti identici alla Guerra francese.
      25. - MMORÈ-MMORÈ.
      Il giocatore designato dalla conta prende in mano la mazzarócca, la quale è un fazzoletto contorto e poi raddoppiato e annodato da una parte, nella quale alcune volte vi si nasconde un sassetto.
      La mamma o la conta tira in alto la mazzarócca; allora tutte le mani dei giocatori si protendono per pigliarla prima che essa cada in terra. Chi la piglia è il primo e si sceglie il secondo; il secondo si sceglie il terzo; questo il quarto, e così via via. L'ultimo di essi, non appena designato per tale, deve subito dire la parola: Sciacquabbicchieri. Se non la dice, si busca, seduta stante, una buona dose di mazzaroccate.
      La mamma siede tenendo in mano l'estremità grossa della mazzarócca, e con le parole e le mani descrive un oggetto ben noto che il primo giocatore deve indovinare alla presenza dei compagni. Dice per esempio: Ció un arbero nun tanto arto che mme fa ccerte fojette verde piccole piccole; e quann'è pprimavera, me fa certi mazzetti de frutti piccoli piccoli.


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Usi costumi e pregiudizi del popolo di Roma
di Luigi Zanazzo
Società Tipografico Editrice Nazionale Torino
1908 pagine 297

   





Guerra Sciacquabbicchieri