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      .. Si avanzano alcuni trombettieri vestiti teatralmente... A breve distanza procedono a passo lento i mazzieri pettoruti con le loro divise nere, intenti a mostrare la loro bravura di giocolare con le mazze sormontate da grossi pomi d'argento. Seguono in doppia fila, come frati in processione, parecchie dozzine di servitori insaccati nelle goffe livree del settecento, con brache corte, calze di seta, cappello a lucerna, e falde enormi che distaccandosi dal giubbone si protendono insino alle calcagna. Poi viene un altro tubicino il quale preannunzia con una breve e squillante modulazione di cornetta le sacramentali parole gridate con solennità dai banditori, ad ogni fermata, nelle piazze e nelle traverse delle vie. Le parole di rito erano, a mo' d'esempio, le seguenti:
      Sua Eminenza Reverendissima il Cardinale De Bernis a S. E. la Signora Principessa Santacroce". E subito dopo, portato da numerosi facchini, si vedeva torreggiare il padiglione delle puerpere, cioè una grandiosa macchina dai bizzarri disegni interamente rivestita di lunghe file di tagliolini, di savoiardi, di tortelle, di paste all'uovo, il tutto intramezzato da uno sciame di capponi e di galline per uso della illustre puerpera. La pompa trionfale si chiudeva con la nobile anticamera del munifico donatore che faceva ala di buon grado ai capponi e alle galline per conseguire le regalie e le bibalia solite a darsi in tali occasioni. L'onore di questi trionfi dell'uovo non era riserbato alle sole dame. La differenza era soltanto nelle dimensioni delle macchine; ma all'infuori di ciò, non vi era, si può dire, puerpera la quale non rimediasse il suo padiglioncino".


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Usi costumi e pregiudizi del popolo di Roma
di Luigi Zanazzo
Società Tipografico Editrice Nazionale Torino
1908 pagine 297

   





Eminenza Reverendissima Cardinale De Bernis Signora Principessa Santacroce