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      13. - IL FIGURINAIO.
      I figurinai, dalle scarne sembianze, dalle vesti sdruscite, sotto alle quali intisichivano talvolta anime elette di artisti, ridotti a far pupazzi e a portarli in giro per le vie, cantando per vivere:
      - Figurinâio, figurinâio!
      14. - LO SCARFAROTTAIO.
      Gli scarfarottari, accasciati sotto il peso di un grosso canestro ricolmo di scarpe e di pianelle andavan gridando:
      - Scarfarotti e stival' a la modaa!".
      15. - L'ANTICAGLIARO.
      Anche questa figura scomparsa totalmente, andava in giro, offrendo la sua merce al grido di:
      - Anticaje e ppietrèlle!
      16. - I NUMMERATTARI E RIFFAROLI.
      - Pijalevelo, donne, er 28!
      - Ce n'è arimasto uno! Chi sse lo pija? Chi sse la gode 'sta gallinaccetta?
      Ciò dicendo, mostrava il premio che si sarebbe guadagnato la persona la quale vinceva alla Riffa o al Nummeretto.
      11. - LO STICCALEGNA.
      Il tagliatore di legna da fuoco, che andava per Roma, cercando lavoro con la scure in collo.
      18. - L'APPICCIA-FUOCO.
      Proibendo la legge mosaica agli israeliti di accendere il fuoco nei giorni di festa, alcuni sfaccendati cristiani, il venerdì sera, dall'ora in cui suole entrare la festa a tutto il sabato successivo, percorrevano le strade del Ghetto, offrendosi a quell'ufficio, gridando:
      - Chi appìccia, chi appìccia?
      19. - I VENDITORI DI CRESCIONI.
      Usando farsi la cura dei crescióni nella primavera, in quell'epoca, si udivano alcuni venditori gridare:
      - Crescióni: chi vvô' ffa' la piscia frescaa?
      20. - IL RIVENDITORE DEI RIMASUGLI DELLE CUCINE.
      L'antico rivenditore degli avanzi delle cucine signorili e delle trattorie, andava con un grande schifo sulla spalla, pieno di ogni sorta di cibarie, gridando:


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Usi costumi e pregiudizi del popolo di Roma
di Luigi Zanazzo
Società Tipografico Editrice Nazionale Torino
1908 pagine 297

   





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