Gabriele d'Annunzio e gli Eroi di San Pelagio

(per il 150° anniversario della nascita ed il 75° della morte del Poeta)

di Carlo Piola Caselli

a cura di Federico Adamoli

(Collana Quaderni d'Aeronautica, 2013, stampato in proprio, 201 pagine, ISBN 9788890810527, formato 21 x 30)

Il volume può essere richiesto contattando il curatore all'indirizzo di posta elettronica




Sommario

Indice dei nomi e toponimi






Dalla Premessa dell'autore

      Questo libro vien pubblicato in occasione di una duplice ricorrenza: infatti nel medesimo mese del 2013 si celebra sia il 150° anniversario della nascita del Poeta (12 marzo 1863), sia il 75° della sua morte (1° marzo 1938). Seguirà poi il centenario della Guerra Europea.
      Nel Museo Europeo sono conservati, tra l'altro, gli archivi di due pionieri dell'aviazione (del capitano pilota Carlo Adamoli, donatomi da mia nonna Teresa Garavini vedova di Quirino Croce e poi di Adamoli, e del colonnello Ermanno Bartolini, donato dalla figlia Susanita), nonché una collezione di rare cartoline sui primi voli in Francia, da me acquistata anni or sono nel sud di quella nazione, ed un grosso fascio di giornali dannunziani, oltre a varie rarità bibliografiche.
      In un libro, rilegato in pelle rossa, intitolato “Introduzione alla vita”, vi è una dedica dell'autore:
      “A Carlo Adamoli, eroico Pilota di guerra, fedele amico e valoroso collaboratore in un lungo periodo di fatica costruttiva, con affetto Piero Ferretti Feb. 1934”.
      Leggendolo, avevo avuto modo di conoscere il campo di San Pelagio, ancor prima che vi sorgesse il Museo dell'Aria, essendovi descritto in alcuni capitoli.
      Adamoli era assai noto negli ambienti aeronautici dell'epoca perché, nel corso di un'ardimentosa ricognizione, nel settembre 1916 sul territorio nemico, era caduto prigioniero degli austriaci per un guasto al motore, non potendo prender quota sufficiente a ripassare le catene montuose per tornare al campo, ma era riuscito a fuggire, ispirando, con le sue gesta, una narrazione in due puntate di Luigi Barzini sul “Corriere della Sera” (numeri 257 e 258 del 15 e 16 settembre 1916) intitolata “Odissea”; poi era passato collaudatore alla Pomilio e del prototipo di aeroplano con ala ad incidenza variabile, denominato “Adamoli-Cattani” poiché progettato con Enea Cattani nel 1918 e realizzato nel 1919 nelle officine dei fratelli Farina, per l'interessamento di Pininfarina; nel 1927 aveva fondato con vari pionieri l'Aerocentro da Turismo di Milano (una sezione dell'Aero Club), divenendone segretario generale, mentre Piero Ferretti di Castelferretti era stato eletto presidente; quando verso la fine del 1929 esso è stato ristrutturato e si è pensato di mettervi al vertice un altro, Adamoli si è dimesso da una carica così prestigiosa e per lui appassionante, per riguardo verso di lui, dimostrandosi così amico autentico: tra gentiluomini, all'epoca, usava così! Ecco quindi i motivi della sincera stima di Ferretti, pioniere che ha poi dato anche un figlio alla Patria, Gabriele, caduto eroicamente in volo di guerra il 5 dicembre 1941.
      Così son cresciuto sentendo spesso parlare di eroi e personaggi come Gabriele d'Annunzio, Francesco Baracca, Fulco Ruffo di Calabria, Pier Ruggero Piccio, Mario de Bernardi, Arturo e Francesco Ferrarin, Ferruccio Capuzzo, Ludovico Montegani, Piero e Gabriele Ferretti, Filippo Mattioli Pasqualini (fratello del Ministro della Real Casa), Giuseppe Valle divenuto Sottosegretario all'Aeronautica, Umberto Maddalena, dei quali conservo fotografie e documenti d'epoca, o costruttori come Caproni, Pomilio, Magni e Pininfarina.
      Poi ho avuto il fortunato compito di salvare, di mia iniziativa, dalla dispersione, causata dagli sfollamenti della seconda guerra mondiale, e, di conseguenza, di catalogare, il prezioso archivio di Adamoli sull'aviazione e sulle leghe leggere al berillio-alluminio-magnesio per l'aeronautica, che arriva sino al 1942 quando cioè egli è caduto in guerra, una grande pagina di storia italiana, anche perché il berillio, come “catturatore di neutroni”, era divenuto un elemento particolarmente strategico nelle esperienze atomiche ed un cubetto di esso, avuto dal prof. Luigi Losana (del Politecnico di Torino), stretto collaboratore di Adamoli, era stato donato da Vincenzo Caglioti ad Enrico Fermi, poco prima che partisse per Stoccolma e poi per gli Stati Uniti.


Castello di San Pelagio, sede del Museo dell'Aria e dello Spazio

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