Dario Peruzy
Ricordanze patriottiche


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     Le vicende del 1848-49 avevano ripopolato le carceri e gli esigli. A Teramo erano stati celebrati funerali nella chiesa di Sant'Agostino (4) per i morti — se non erro — nelle repressioni sanguinose del 15 maggio a Napoli. Moltissimi, naturalmente, e forse in maggior numero quelli che di politica non si erano occupati mai, accorsero alla cerimonia, ma tutti coloro che la polizia credeva o sospettava o voleva che fossero rivoluzionari, furono messi sotto processo e arrestati o iscritti nel grosso libro degli attendibili ai quali era riserbato il trattamento che oggi si applica alla mala vita. Ad ogni stormir di foglia in politica, appena qualche punto nero appariva sull'orizzonte, l'attendibile era messo o rimesso in prigione.

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     La vigilanza, i soprusi, le persecuzioni della polizia nel decennio 1849-59 furono terribili ma aiutarono ed affrettarono la maturazione degli eventi e l'aurora della liberazione, il 1859 trovò, moltiplicato di migliaia il partito liberale. Non si pubblicavano giornali, all'infuori della “Gazzetta Ufficiale del Regno delle Due Sicilie”; ma tuttavia veniva qualche copia dei giornali dell'Alta Italia, cucita nella fodera delle giacche dei contrabbandieri di zucchero e caffè, o nascosta sotto il busto o nelle calze delle loro donne, che la polizia non molestava. Era un grande e lieto avvenimento di quella copia, e passava furtivamente da una all'altra per mille mani, ed era divorata nella lettura da cima a fondo con indicibile diletto anche quando non contenesse nulla di politico.

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(4) I funerali furono celebrati a Teramo, nella chiesa di S. Agostino, il 30 maggio 1848, con l'intervento di “ragguardevoli dame in gramaglia”, cioè signore vestite di nero, a lutto. (Cfr. Riccardo Cerulli, Giulianova 1860, Teramo, ed. Abruzzo Oggi, 1959).