Dario Peruzy
Ricordanze patriottiche


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     Poi chiese da quale autorità militare dipendessimo.
     Antonio Tripoti rispose naturalmente che, non avendo potuto andare avanti, non avevamo legami o aggregazioni di sorta.
     — Ebbene! — disse il Re — d'ora innanzi faranno capo al mio quartier generale, al generale Fanti.
     Chiese quindi dove fossimo diretti e udito che d'intesa col generale Cialdini tornavamo a Rioniero, soggiunse:
     — Vadano! Vadano!... Ho saputo che ieri in uno di quei paesi hanno ucciso il padre di un nostro ufficiale... —
     Il Re salutò militarmente e proseguì la sua marcia in avanti!... Due giorni dopo si incontrò con Garibaldi al Volturno.
     Questo episodio mi è rimasto inciso nella mente... e del resto si comprende. Sono cose e momenti della vita che si cancellano o si spengono solo con essa. L'antico e indomito cospiratore, che all'amore della Patria e della libertà aveva dedicato e sacrificato tutto, era lieto della giustizia resagli e della fiducia espressagli dal primo Re d'Italia. La soddisfazione di quel giorno deve certo avere contornato ed accompagnato fino alla tomba Antonio Tripoti che mai, né prima né poi, aveva desiderato o chiesto altro guiderdone all'infuori di quello vivente nella coscienza del dovere compiuto. La città e la provincia di Teramo non può dimenticare, non ha certamente dimenticato questo illustre cittadino tra gli uomini che più illustrarono per costanza di fede, per saldezza di propositi, fervore e ardimento di azione il patriottismo abruzzese.

FINE