Federico Adamoli
Lo Scudo d'Abruzzo. Tra storia e sport
fasti e documenti di una competizione di motociclismo
(1935-1961)


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     Una particolare segnalazione merita il giovane centauro teramano Berardo Taraschi, (17) appena ventenne e già considerato come “promessa sicura” del motociclismo teramano, che è giunto secondo dietro Di Ciccio, avendo ceduto il passo al vincitore solo a causa di un ritardo per incidente alla terza tappa, che gli è costata una penalizzazione. Nella cronaca dello Scudo meritano una menzione anche alcuni piloti che non hanno potuto concludere la gara, come il tedesco-romano Fritz Lademann, uno dei più noti specialisti attesi alla gara, i romani Filippo De Angelis, Giulio Valorani, Cecchini e Leone Masetti, ed ancora i teramani Mario Ciarelli e Giuseppe D'Andrea, il primo vittima di un guasto alla moto ed il secondo di una paurosa caduta, ed infine il ragioniere teramano Carlo Giulivi, eliminato a causa di un “bizzarro capitombolo” nel quale ha avuto la peggio il sidecarista Filippi, che ha riportato “escoriazioni multiple alla faccia”.
     Le classifiche di tappa e quella finale della prima edizione dello Scudo d'Abruzzo:

     Prima Tappa (Teramo - Giulianova - Silvi - Atri - Teramo - Civitella del T. - Ascoli Piceno - Pizzoli - Aquila – Teramo, per km. 413,400): Gruppo A - 1. Egidio Picozzi (M.A.S. 500, motocarrozzetta M.C. Bergamo) penalità 0; Filippo De Angelis (Benelli 175, M.C. Roma) penalità 0; 3. Giulio Valorani (Astoria 500, motocarrozzetta, M.C. Roma) penalità 7; 4. Andrea Ricci (C.F. 250, M.C. Roma) penalità 23; 5. Carlo Giulivi (Gilera 500, motocarrozzetta, M.C. Terni) penalità 305. - Gruppo B - 1. Attilio Di Ciccio (Gilera 500, M.C. Pescara), penalità 0; Fritz Lademann (B.M.W. 750, M.C. Roma) penalità 0; 3. Berardo Taraschi (Guzzi 500, M.C. Teramo) penalità 2; 4. Augusto Juliano (Astoria 350, M.C. Roma) penalità 7; 5. Ernani Valentini (Gilera 500, M.C. Terni) penalità 67; 6. Leone Masetti (Ariel 500, M.C. Roma) penalità 67; 7. Alberto Cecchini (Ariel 500, M.C. Roma), penalità 100; 8. Giuseppe D'Andrea (Bianchi 500, M.C. Teramo) penalità 255; Mario Ciarelli (Guzzi 500, M.C. Teramo) penalità 270.

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(17) Berardo Taraschi (1915-1997) rivelò il suo interesse verso i motori sin dalla prima giovinezza, mostrando di avere una predisposizione particolare per la meccanica, qualità che lo portò ad aprire un'officina nella quale sperimentava le variazioni sulle motociclette. Debuttò nel motociclismo all'età di 19 anni, gareggiando su una Benelli, e mettendosi in luce nella prima edizione dello Scudo d'Abruzzo dove sfiorò la vittoria gareggiando su una Moto Guzzi. Nei primi anni si cimentò nelle competizioni che si svolgevano a livello locale, conseguendo diverse vittorie, in particolare vincendo il Circuito Motociclistico di Teramo, che si aggiudicò nel 1938 e 1939. Dal 1937 iniziò a competere anche a livello nazionale, segnalandosi per la vittoria a Taranto e per il secondo posto nel Campionato italiano di velocità classe 500. Nel 1939 iniziò a gareggiare nelle competizioni automobilistiche, vincendo il “Volante d'Argento”, trofeo assegnato agli esordienti. In quest'anno costruì anche la “Moto Taraschi 500”. Dopo la guerra (nella quale prestò servizio come ricognitore motociclista, partecipando alla campagna in Russia) riaprì a Teramo l'officina meccanica e riprese l'attività agonistica. Da questi anni e fino al 1961 la sua officina si trasformò in una vera e propria casa automobilistica, dalla quale uscirono i modelli che ottennero tante vittorie nelle competizioni: si va dalla biposto 750 denominato Urania alla famosa Giaur, che nacque in seguito all'accordo con la famosa casa Giannini. Giaur infatti è l'acronimo di Giannini e Urania, modello che sposava le qualità motoristiche della casa romana con le doti del telaio ideato da Taraschi. Molteplici furono i risultati ottenuti con i modelli usciti dalla casa teramana negli anni cinquanta, periodo nel quale Taraschi continuò anche a gareggiare con le sue vetture: in particolare si ricordano le vittorie nel Circuito del Castello, che il pilota teramano vinse per tre volte (1949,1956,1959). Complessivamente Taraschi vinse 22 gare. Il rapporto con la Giannini cessò nel 1958, quando il teramano tornò a produrre la monoposto Formula Junior, fino al 1961, anno in cui cessò definitivamente l'attività industriale, dedicandosi alla commercializzazione di autovetture.