Pietro Terribili
Le Spoglie Mortali si debbono cremare o sotterrare?


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     Ma sentiamo rispondere dai cremazionisti: Voi coll'investigazione dei fatti biblici non potete negare che in alcuni casi si parli della cremazione, anzi si parli di ripetuti casi di essa in mezzo alla nazione ebraica e della quale furono onorati soggetti corpi morti di preclarissimi personaggi che impugnarono scettri e cinsero corone. Così leggesi dei re Aza e Sedecia; così il popolo non adoperò col re Joram come soleva adoperare con tutti gli altri principi?
     Non occorre essere erudito e conoscitore di storia ebraica per ridurre al loro giusto valore i fatti recati innanzi dagli avversarii; che anzi basta leggere attentamente la narrazione, per conoscere a prima vista quanto inopportunamente si citano a sostegno di una causa spallata. Ed in primo luogo potremmo dire che qualche caso di cremazione verificatosi presso gli Ebrei, fosse derivato in loro dal contatto di qualche popolo profano, od usato in via straordinaria, e non potrebbe dare il diritto di elevarsi a conclusioni universali; in questo caso la eccezione confermerebbe la regola. In secondo luogo potremmo citare il canone ermeneutico, secondo il quale è sacrosanto che i luoghi ambigui o apparentemente contraddittorii di un testo, devonsi spiegare per altri chiari ed espliciti. E di siffatti luoghi evidentissimi ci sembra averne citati abbastanza per porre in sodo il costume contrario degli Ebrei. Ma noi non vogliamo servirci di cotali logici sussidii, ai quali pure avremmo diritto, e rispondiamo direttamente. I casi di cremazione citati dagli avversarii appartengono a vere cremazioni dei morti?... No, risponde in coro un gruppo di eruditi anche protestanti ed increduli tra i quali Hugo, Jrano, Isidoro, De Castro, Sanchez, Alapide, Du Hamel, Calmet. In essi trattasi soltanto di abbruciamenti di aromi in fuochi ardenti che si solevano, per funebre pompa, accendere attorno ai corpi dei re e dei magnati, per profumarli e tributar loro gli ultimi onori. (2)

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(2) Tale costumanza risulta ancora evidentemente nello affresco del Comm. Mariani di Roma nel tempio della Madonna delle Grazie in Teramo; in cui rappresentasi che Cristo, deposto dalla Croce, fra i dolori atrocissimi della Madre e gli strazii indicibili della Maddalena, viene trasportato a braccia. Il livido e straziato Corpo di Gesù guidati da due nobili che sono Nicodemo e Giuseppe d'Arimatea, pare debba essere condotto presso un sito risplendente per fuoco, prima di essere rinchiuso nel sepolcro. L'impressione che si riceve di quel fuoco nel mirabile affresco, guardandolo con attenzione, è grandissima che gli ammiratori, i quali non conoscono le costumanze dei riti funerari dei Grandi di quel popolo, in questo libro minutamente ricordati, si domandano con stupore, ed io stesso più volte l'ho sentito ripetere trovandomi in quella chiesa: — Che significa là quel fuoco? Forse il corpo dì Cristo è destinato ad essere bruciato? No. Tutt'altro rito invece di quello che suppone il profano di storia ebraica lì si compie.